"L'azzardo del giocoliere": uno spettacolo contro il gioco d'azzardo patologico presso La Tenda di Modena
Una lezione-spettacolo a cura del prof. Federico Benuzzi, per far riflettere gli studenti delle scuole superiori di Modena sul gioco d'azzardo patologico. Studenti che hanno potuto rivolgere anche alcune domande alla fine dello spettacolo.
In Italia il gioco d'azzardo sta prendendo sempre più piede, portando con sé un giro di affari immenso (ben 106,8 miliardi di euro nel 2018), e una patologia insidiosa: il gioco d'azzardo patologico o azzardopatia, in inglese gambling. Un fenomeno quest'ultimo che secondo i dati ANSA (2019) ha colpito 1,3 milioni di italiani, di cui solo il 10% (12mila) ha deciso di sottoporsi a un percorso riabilitativo. Una patologia che può colpire qualunque fascia di età, anche i soggetti più giovani come gli adolescenti. Si potrebbe pensare: quale danno potrà mai fare una scommessa sportiva? E una partita a poker con gli amici?
Quello che può sembrare un gesto innocuo può essere in realtà un terreno fertile per lo sviluppo di questa dipendenza, favorito anche da un precoce accesso al gioco in età giovane. Secondo un'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità (2018) quasi 700mila minorenni hanno giocato d'azzardo almeno una volta nell'ultimo anno, e tra questi quasi 70mila sono già giocatori problematici. Che fare allora? La strada maestra deve essere quella della prevenzione, sensibilizzando i più giovani sul fenomeno e stimolando in loro una presa di coscienza. Con questo obiettivo il Comune di Modena, in collaborazione con l'AUSL, ha dato vita al progetto "La scuola che avanza e non azzarda", rivolto agli studenti delle scuole modenesi di secondo grado, tra cui IIS Corni, IIS Guarini, IIS Venturi, Liceo Scientifico Wiligelmo e Istituto Zanarini. Tra le sue fasi, il progetto prevede una serie di lezioni spettacolo tenute dal prof. Federico Benuzzi, docente di matematica e fisica presso l’Istituto Laura Bassi di Bologna, che con la sua esibizione ne "L'Azzardo del Giocoliere", affronta i rischi legati alle pratiche del gioco d'azzardo attraverso il calcolo delle probabilità e la matematica.
Stradanove era presente agli spettacoli del 12 e 19 novembre 2019, presso La Tenda di Modena, potendo constatare l'efficacia comunicativa della performance del prof. Benuzzi, che tra ipnotici numeri di giocoleria, ragionamenti matematici e calcoli di probabilità è riuscito a mettere in guardia i giovani spettatori sui meccanismi e sui rischi dell'azzardo. Il professore ha così divulgato un messaggio importante: coltiviamo la passione per giochi che ci divertono in maniera sana, ma diventiamo anche consapevoli del gioco d'azzardo patologico, per riconoscerlo e non cadere in un tunnel pericoloso.
L'attenzione degli studenti presenti è stata alta, confermata dalle numerose domande rivolte a Benuzzi alla fine dello spettacolo, un momento per rispondere a dubbi e per raccogliere impressioni sull'argomento. Riportiamo in seguito alcune delle domande poste dai ragazzi.
Cosa ne pensa del poker?
Ho scritto un libro a riguardo, ma negli spettacoli non ne parlo perché non c'è il banco. Il poker è uno contro uno: può causare la stessa malattia e dipendenza degli altri giochi, però non è costruito affinché ci sia una vincita assicurata dal banco. Tendo ad essere più tollerante nei suoi confronti, perché come “gioco sportivo” non è architettato in modo tale da creare la dipendenza con le quasi-vittorie. Talvolta mi capita di giocarci anche due volte all'anno con gli amici, mettendo soldi e dividendo le fiches: in questo modo, a differenza di altri giochi d'azzardo, passo una bella serata con le persone che mi stanno accanto e riesco a filtrare meglio le sensazioni che quell'attività mi dà. Infatti per scrivere il libro ho deciso di sperimentare sulla mia pelle il gioco d'azzardo passando tre giorni a Las Vegas. È stato divertentissimo, lo ammetto, ma sicuramente pesante: nonostante io abbia determinati strumenti alle mie spalle, come studi logici e matematici,ho provato sulla mia pelle il brivido di certi passaggi.
Il problema è che si tratta di un brivido facile: per viverlo basta scommettere un po' di soldi. Oggi addirittura si può giocare di nascosto con il cellulare, senza il bisogno di metterci la faccia. Lo definisco un brivido facile, perché quello che provo quando gioco con il diablo (articolo da giocoleria, ndr) o quando chiedo a una ragazza di uscire è un'emozione più intensa, che ti porta ad esporti e a mettere a rischio qualcosa di te stesso. Nel gioco invece è diverso: non esponi niente di tuo, ma metti semplicemente i soldi nelle macchinette, affidandoti al caso. La follia è che giocando con frequenza il cervello si modifica e sviluppa la tendenza a cercare quell'emozione; chi studia neuroscienze può confermarlo. La dipendenza nasce quindi da lì: chi è malato desidera l'emozione facile piuttosto che la vincita, ed è pericoloso.
Come si guarisce dall'azzardopatia?
Se i malati non vogliono guarire le malattie psicologiche sono quasi incurabili. Oltre al più classico percorso di terapia affiancati ad uno psicologo o ad uno psichiatra, funzionano molto anche i gruppi di auto-aiuto. Si tratta di contesti positivi, in cui persone che ne sono uscite ne aiutano altre a compiere questo passo.
Giocare le schedine calcistiche e vincerle richiede abilità?
Una parte di conoscenza e di skill, per certi versi, esiste: giocando una schedina è più facile che vinca chi conosce bene il calcio e le sue dinamiche piuttosto che una persona che non ha mai visto una partita. Ricordo che quando ero piccolo compilavo la schedina insieme a mio nonno, poi ci mettevamo a guardare le partite insieme. Adesso il calendario calcistico è frammentato durante tutto il weekend, e di conseguenza si è perso il rito. Questo è uno dei fattori che induce le persone a buttarsi sulle classiche scommesse sportive, puntando su casi particolari come: “Segna Cristiano Ronaldo, al settimo minuto, con un tiro da fuori area”. Indovinare così è quasi impossibile.
Può essere simile il caso del Black Jack?
Sì, perché se si è particolarmente abili è possibile contare le carte. I casinò, accorgendosi di questa dinamica, hanno cominciato a prendere delle contromisure, modificando le regole del gioco e facendo in modo che il conteggio delle carte perdesse di senso e di utilità. Ad esempio uno degli accorgimenti è stato aumentare il numero dei mazzi e spostare la partita su un mazzo diverso ogni volta che un giocatore fa 21. Il problema è proprio che, una volta scoperto il metodo, il gioco d'azzardo mischia le carte, cambiando le regole e alzando il livello.
Cosa ne pensa della lotteria degli scontrini?
È un sistema che in teoria dovrebbe spingere il consumatore a chiedere lo scontrino all'esercente. In alcuni paesi lo hanno sperimentato, ma ho trovato informazioni contraddittorie e non posso dire se funzioni o meno. Non credo sia una soluzione pericolosa o che possa spingere verso il gioco d'azzardo, ma non mi sembra il modo migliore per incentivare le persone a pagare le tasse.
Sono presenti anche differenze di genere nell'approccio al gioco d'azzardo?
L'azzardopatia colpisce persone diverse in modi diversi.Una prima variabile per esempio è l'età: voi ragazzi delle superiori preferite giocare alle scommesse sportive e al poker online, mentre gli uomini della mia età puntano sulle macchinette o il Gratta e Vinci. Per le donne è ancora diverso: tentano più spesso la fortuna alle lotterie istantanee, meno al poker, ed è in aumento anche il gioco online. Mediamente giocano con frequenza minore rispetto agli uomini, ma le differenze si stanno assottigliando tanto da essere diventate quasi marginali.
Anche la modalità scelta da Benuzzi per costruire lo spettacolo è stata apprezzata molto: il tono confidenziale e gli intervalli ben dosati tra le parti più nozionistiche e le esibizioni di giocoleria hanno reso la conferenza coinvolgente e facilmente fruibile. Grazie a questo approccio i ragazzi hanno mantenuto la curiosità e l'attenzione dall'inizio alla fine.
In questo articolo Stradanove ha voluto dare risalto alle impressioni dei ragazzi sullo spettacolo... Se ti interessa conoscere meglio il prof. Federico Benuzzi non ti resta che leggere la prossima intervista.
La nostra rubrica sul gioco d'azzardo
Leggi qui la seconda parte dell'articolo
A cura della redazione di Stradanove,
Laura Guaitoli, Laura Pergreffi, Elisa Zanetti,
Chiara Bonfatti e Davide Morgillo
novembre 2019