Intervista a Giorgia Guzzinati, volontaria di ANMIG
Incontriamo Giorgia Guzzinati, volontaria presso ANMIG – Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra
Giorgia, la volontaria intervistata.
Il progetto YougERcard non è solo volontariato al servizio degli altri, ma anche una possibilità per scoprire se stessi e la strada per il proprio futuro. Così è stato per Giorgia Guzzinati, volontaria presso ANMIG – Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra.
Si tratta di una Fondazione il cui scopo è quello di non disperdere l’immenso patrimonio di ideali, di valori e di testimonianze di cui i mutilati ed invalidi di guerra sono portatori. Abbiamo chiesto a Giorgia di raccontarci la sua esperienza di volontariato e le sue motivazioni.
Ciao Giorgia, raccontaci un po’ di te: hai già vissuto esperienze legate al mondo del volontariato?
Si, ho avuto precedenti esperienze con il Volontariato soprattutto legate al Servizio Civile. Ho, infatti, svolto attività presso l’Unione Italiana Ciechi di Modena, esperienza molto bella, dalla quale ho imparato molto, sia a livello personale che lavorativo. Ho avuto modo di fare nuove esperienze e nuove amicizie, avvicinandomi contemporaneamente al mondo del lavoro.
Durante il tuo percorso di volontariato hai preso parte al progetto “Memoria Attiva” promosso da ANMIG. Di cosa si tratta? Quali sono i motivi che ti hanno condotto a questa scelta?
Il progetto "Memoria Attiva" mira ad approfondire la conoscenza della storia locale legandola ai grandi eventi del ‘900, attraverso l’estrazione di dati ed informazioni dall’archivio storico dell’ANMIG. Altro strumento fondamentale di ricerca è il sito https://www.pietredellamemoria.it/, che contiene oltre 10.000 schede di monumenti commemorativi e bellici. Nell’ambito del progetto i volontari sono chiamati a partecipare attivamente all’informatizzazione di dati, documenti e foto d’archivio.
Ho preso parte al progetto “Memoria Attiva” in quanto sono sempre stata una persona desiderosa di aiutare il prossimo, anche attraverso lo strumento del ricordo. Amo la Storia, in particolare il periodo dei due conflitti mondiali, di indole sono comunque una persona molto curiosa quindi propensa ad acquisire nuove conoscenze.
Cosa ti ha colpito maggiormente di questa esperienza di volontariato?
Sono stata positivamente impressionata dalle persone che lavorano presso la Fondazione e dalla loro esperienza. Ho inoltre avuto modo di apprezzare la loro determinazione e volontà d’animo. Penso che queste non siano doti da sottovalutare ma da ammirare e valorizzare.
Che tipo di approccio hai avuto nei confronti dell’esperienza?
Mi piace pensare di aver apportato un contributo volenteroso e un atteggiamento positivo.
Il percorso dura 80 ore. Cosa farai una volta terminato?
Una volta finito cercherò lavoro, come sto già facendo adesso.
Consiglieresti ad un tuo coetaneo questa esperienza di volontariato?
Assolutamente si, credo sia un’esperienza arricchente sotto diversi punti di vista, sia mentalmente che fisicamente.
Luglio 2021
Intervista a cura della Redazione di Stradanove.