Si riuscirà a viaggiare come prima?

La testimonianza di Matteo, volontario di servizio civile, che ha progettato una vacanza in Grecia…

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In questo articolo ritorno a parlare del Covid-19. E’un tema che è tornato centrale in queste prime settimane afose di agosto.

Dopo il lockdown, la riapertura delle frontiere e delle discoteche all’aperto, i casi legati a questo virus sono tornati a crescere in maniera preoccupante.

Mi sono ritrovato a riflettere sull’intervento fatto dal nostro ministro della salute Roberto Speranza: l’età media dei contagiati è scesa al di sotto dei 40 anni. Dal suo discorso si deduce che siamo diventati proprio noi giovani il principale veicolo di contagio. Il rischio maggiore è quello di portare il virus a casa e di infettare i nostri genitori e nonni.

In fondo gli sforzi richiesti per proteggere i nostri cari sono davvero minimi: indossare le mascherine, lavarsi spesso le mani e stare a distanza.

Ora, per colpa di persone egoiste e poco responsabili si rischia che le frontiere chiudano e di ritornare in un nuovo stato di lockdown.

Personalmente avevo in programma di andare in vacanza all’estero, in Grecia. Ho scelto come destinazione un'isola che si trova a sud del Peloponneso non molto famosa e abbastanza isolata. Sarà una vacanza, per così dire, molto “wild”. La scelta di quest’isola è dovuta al fatto di voler evitare posti troppo affollati, ma se le cose non migliorano rischio di dover annullare tutto.

Forse non ci si rende conto che siamo in piena emergenza sanitaria. Non è un virus stagionale, si ripresenterà ad ondate e molto probabilmente ci accompagnerà per tutto l’inverno. Non bisogna abbassare la guardia e credo che, con le dovute precauzioni e lo sforzo di tutti, sia possibile contenerlo e poter continuare a fare le cose che amiamo.

Matteo, volontario Servizio Civile Universale

Progetto “Narratori strategici 5th generation”

Presso Comune di Modena

Palestra Digitale Makeit Modena

Agosto 2020