FRANCESCA POGGIOLI

In viaggio con il fantasy. Conosciamo Francesca Poggioli, modenese, classe 76, autrice della saga di Loèdill

FRANCESCA POGGIOLI

Ci vuole fantasia, tanta fantasia per creare dal nulla interi mondi immaginari, con una geografia, una lingua propria, popoli mitici, personaggi dai nomi arcani, che, a mano a mano che si prosegue nella lettura, diventano sempre più reali e familiari.    Francesca Poggioli, modenese, classe 76, è una di queste “creatrici di mondi” e autrice della saga di Loèdill,  un coinvolgente fantasy di cui ha pubblicato i primi due volumi. L’abbiamo incontrata, per farci raccontare come nasce un mondo “fantastico”.

Il tuo primo romanzo è il fantasy Loèdill. Ci puoi raccontare come è nato il libro e di che cosa parla?    La saga prende il nome dall’Ordine dei Guardiani, Loèdill nell’antica lingua del mondo da me creato. Un mondo che è all’origine di tutti gli altri, anche del nostro. Io sono prima di tutto una lettrice e la mia saga fantasy è permeata delle atmosfere nelle quali a me piace avvolgermi.
Protagonisti principali sono cinque ragazzi che si troveranno su versanti opposti ad affrontare le verità di un mondo molto più vasto o complesso di quanto potessero immaginare.
Ho scritto questa prima trama – poi divisa in due libri - otto anni fa e dal giorno in cui ho cominciato a dare corpo a questi miei castelli in aria, si è arricchita nella mia testa…e non mi ha più abbandonata. La trama ruota attorno ad un concetto del Tempo abbastanza particolare: l’Anèmenn fu il primo mondo a nascere nella mente e nel cuore dei Creatori. L’Anèmenn era ed è tutt’ora il punto di origine di tutti gli altri mondi, originati dalla Frattura del Tempo, provocata dal tradimento di alcuni membri della prima razza. Una tragedia che ha disperso il Tempo e il suo equilibrio con le forze della Natura in un numero infinito di dimensioni parallele. In ognuna di queste dimensioni vive una delle reincarnazioni di ciascuno dei personaggi. I Loèdill sono un Ordine che riunisce componenti di diverse razze – dagli Anèlin, i primi ad essere stati creati dagli Dèi – agli Elèilonn, gli esseri elementari fino…agli umani. I Loèdill servono il Portale, l’entità che i Creatori hanno posto a tutela del Tempo, affinchè le dimensioni nelle quali esso si è frantumato non restassero isolate.  La prima trama, composta da “Guardiani tra i Mondi” e da “Una nuova Ricerca” copre un arco di anni cruciali per l’Ordine dei Loèdill e per il Portale stesso, un periodo in cui due generazioni di Guardiani dovranno lottare per sopravvivere al progetto del Consiglio, il conclave che discende dai traditori dell’equilibrio originario e che vuole ora arrivare a controllare le energie del Portale.

Sei arrivata al secondo volume della saga, come si svilupperà la storia?    La situazione per l’Ordine dei Loèdill è tra le peggiori possibili, nel passaggio dal primo al secondo libro. I ragazzi si scopriranno coinvolti in una trama molto più grande di loro e dovranno crescere in fretta in una realtà che mostrerà loro facce sempre differenti e ingannevoli. Se “Guardiani tra i Mondi” è la parte della trama che mi ha soprattutto divertita – con le fasi della creazione del mondo fantasy e la presentazione al lettore – “Una nuova Ricerca” è stata una continua emozione. Certi sviluppi, alcune sottotrame sono fiorite sotto la penna…e sulla tastiera, rendendo ancora più intrigante l’idea di continuare a fantasticare sull’Anèmenn e sulle guerre per il controllo della Magia del Passaggio tra le varie dimensioni sui livelli del Tempo.

Ci saranno altre avventure dei Loedill?    Sicuramente sì. Anche se adesso sto scrivendo qualcosa di nuovo e di completamente differente, non abbandono mai veramente questi personaggi e le loro trame. Anzi, la voglia di esplorare il loro passato e il loro futuro c’è sempre ed è spesso anche una valvola di sfogo creativo nelle mie giornate.

A che cosa ti sei ispirata per scrivere le tue storie?    Alle atmosfere dei libri che amo fin da quando ero piccola. Nel tempo ovviamente i gusti di lettrice sono cambiati, come è naturale che avvenga crescendo. Però credo di poter dire che alla base di quello che leggo – e quindi di quello che mi piace scrivere – ci sono atmosfere ricorrenti che spero di esser riuscita a ricreare. Amo le realtà nelle quali i personaggi vivono da sempre in mezzo a qualcosa di magico e di fantastico, ma non necessariamente ne conoscono davvero tutte le sfaccettature, soprattutto per quanto riguarda i personaggi più giovani. Amo le ambientazioni rigide di regni del Nord, avvolti in inverni perenni e ostili, ma anche quelle più esotiche che richiamano mondi più orientaleggianti. E, soprattutto, amo quel tipo di magia che è più psicologico, legato alla mente, frutto di incantesimi classici. I Loèdill sono nati e cresciuti da questa mia mente, sempre tra le nuvole.


I libri sono corredati da bellissime illustrazioni, in questo modo, il lettore ha un suggerimento, anche visivo, delle caratteristiche di luoghi e personaggi. E' difficile creare dei mondi?    Sì. Sono illustrazioni meravigliose e sono orgogliosa e felicissima di aver realizzato i libri con la collaborazione di Alberto Banzi. In molte cose mi ha arricchito la sua opinione di illustratore, anche per definire meglio la conformazione dell’Anèmenn, che lui stava disegnando nella mappa. E il suo consiglio è andato anche oltre, aiutandomi nel definire uno dei simboli fondamentali della Saga, il Tenduel, che compare nel rosone centrale sul pavimento della Sala Maggiore ed è ben visibile nella copertina di Guardiani tra i Mondi.  La matita di Alberto ha dato vita proprio allo stile delle copertine che avevo sempre immaginato per la Saga, ma in un modo che non mi sarei mai nemmeno sognata di sperare. E, invece, eccoli qui. I Loèdill gli devono molto, come la loro “mamma”.
Creare un mondo fantasy è difficile e meraviglioso, stimolante e anche esaltante. Ho scoperto il piacere della ricerca di elementi veritieri e storici, tecnici e precisi, per arricchire il mondo in cui vivono o si vengono a trovare i personaggi. Studiare con l’intento di rendere poi prezioso il proprio lavoro nella fase più creativa è davvero bello e ripaga delle sere e delle notti che si passano a saltare da un’enciclopedia e l’altra o da un sito all’altro.

Quali sono le difficoltà che, oggi, incontra uno scrittore per pubblicare i suoi primi lavori?    Sotto questo aspetto io mi sento non la prima arrivata… ma quella che deve ancora arrivare. Vedo con dispiacere che molti scrittori – anche molto più bravi di me – incontrano case editrici che hanno buona volontà ma, essendo piccole, faticano a portare avanti il loro progetto e non riescono a dare loro lo spazio che vorrebbero. Ma vedo anche una realtà editoriale che punta a cavalcare le mode, lanciando autori giovanissimi in modo frettoloso, cosa che, alla resa dei conti, penalizza gli autori stessi. E questo non lo fanno purtroppo solo le piccole case editrici, ma anche case editrici “grandi e affermate”. Credo che, alla lunga, questo atteggiamento influirà sulla qualità dell’editoria stessa.

Dove si possono trovare i tuoi libri? La saga dei Loèdill è un’auto-pubblicazione, stampata e messa online tramite Lulu press. I due link alle schede/acquisto dei libri – che sono scaricabili anche come e-book – si possono trovare qui  http://lodillchronicles.forumfree.it/, insieme a tante altre info e curiosità in più; altri racconti, trailers, immagini da scaricare.

Secondo te, che cos'è il fantasy, oggi? si sente ancora l'influenza di Tolkien o la società, i gusti, la contaminazione di generi hanno sostanzialmente modificato l'archetipo?    Nella mente di chi ama il fantasy Tolkien non se ne andrà facilmente, secondo me. E credo…a ragione. Tolkien scriveva fantasy in un’epoca completamente diversa dalla nostra, con uno stile epico che forse risulta ormai pesante ai più. Ma anche se lo stile con cui si narrano trame fantasy è ora più diretto, in molti scrittori più duro, d’impatto, il Professore è i”responsabile” del fatto che molti di noi abbiano amato e amino ancora il genere fantasy e abbiano voglia di creare storie proprie. Non potrei mai dimenticare le emozioni che Tolkien mi diede, la prima volta, come lettrice, e che continua a darmi. Altri scrittori hanno poi arricchito la mia libreria e quindi poco a poco hanno ampliato anche la mia idea di fantasy: da Marion Z. Bradley a G. R.R. Martin, da Terry Brooks a Robert Jordan…I nomi di bravissimi autori sono troppi per citarli tutti qui. Tutti hanno personalizzato con le loro opere il fantasy che amavano – immagino – anche loro come lettori, prima di tutto. E così l’hanno arricchita anche per i lettori e gli scrittori futuri.