JESSICA MALAGUTI
Servizio civile volontario: dodici mesi che fanno la differenza contro l'indifferenza
La rubrica "Giovani atipici" raccoglie interviste e testimonianze di giovani modenesi che hanno scelto vie "diverse", inusuali, spesso non scontate per entrare nel mondo del lavoro. Da oggi e per alcune settimane troveranno spazio in questa sezione i racconti di ragazzi che hanno scelto il Servizio civile volontario per agire concretamente all'interno di progetti di solidarietà, cooperazione, assistenza. Oggi tocca a Jessica... SS9 Mi chiamo Jessica, ho 21 anni e da poco più di un mese ho iniziato la mia esperienza come volontaria del Servizio Civile Nazionale a Modena nel progetto “GIOVANI PUNTO A C.A.P.O.: CITTADINI ATTIVI PROTAGONISTI OGGI” dell'Assessorato Politiche Giovanili. Presto servizio presso la sede centrale dei Net Garage di Modena, una realtà affascinante per chiunque si interessi di informatica o desideri entrare nel mondo delle nuove tecnologie ma non ne abbia i mezzi.
Questa branca del Comune di Modena è sempre in azione attraverso la proposta costante di nuovi corsi rivolti ai cittadini. Non a caso il momento del mio inserimento in Servizio è coinciso con l'avvio delle iscrizioni ad un corso molto particolare: “Internet 1@1”, un corso per imparare ad esplorare il mondo del web dedicato ai non più giovanissimi (minimo 55 anni) e ai cittadini migranti.
Io sono stata incaricata di prendere le iscrizioni e... che esperienza! Non avrei mai pensato che tanti anziani fossero così interessati ad imparare come si usa il computer e addirittura a navigare in Internet (abbiamo avuto fin'ora circa 170 iscrizioni). Ho potuto vedere come per loro fosse qualcosa di importante e sentire i loro racconti: c'è chi ha i figli lontani da casa e quindi vuole imparare l'utilizzo di un programma di video-chiamata in rete, chi vuole imparare a inviare le e-mail perché la posta cartacea ormai <<An s'dròva piò>> e addirittura novantenni interessati ad iscriversi ai Social Networks per trovare nuovi amici in rete!
La cosa più bella è che nelle persone anziane non trovi quella freddezza, quel distacco e quel disinteresse che purtroppo al giorno d'oggi trovi nelle persone a te coetanee o poco più grandi; loro sentono proprio il bisogno di raccontarti tante cose, ti spiegano come questo corso sia per loro una boccata d'aria fresca, un'opportunità di uscire dal loro “isolamento” comunicativo, nonché come questo dia loro una speranza... e come ai loro tempi il nuovo mondo in rete non si sognasse nemmeno. E anche se magari le storie che mi sento raccontare sono un po' tutte simili tra loro, a me piace molto ascoltarli perché ti danno tanto, trasmettono calore.
Un'altra esperienza dalle caratteristiche opposte che ho già avuto modo di fare, è stata quella della fiera “PLAY”. Nel weekend del 24 Marzo ho presenziato nello stand del Comune di Modena, dove si offriva la possibilità di provare i videogames creati da collaboratori dell'ufficio e si vendevano giochi da tavolo (tarocchi e mazzi di carte ideati ispirandosi alla nostra città). Se da una parte avevo avuto modo di stare a contatto con anziani e stranieri, attraverso l'esperienza in fiera ho avuto contatto diretto con i giovanissimi. Qui mi sono trovata davanti a una realtà totalmente nuova, e non parlo dei giovani in sé, quanto più delle loro capacità.
Quando io avevo la loro età, cioè 10/15 anni (e non parliamo poi di così tanto tempo fa), non avevo quasi per nulla dimestichezza col mondo informatico. In fiera credevo di dover spiegare loro come giocare, mentre sono stati loro ad insegnare qualcosa di nuovo a me. Sono rimasta stupita da quanto le nuove generazioni siano così “avanti” rispetto alle appena precedenti. Ogni giorno mi rendo più conto di quanto fare parte del mondo dell'informatica stia diventando irrimediabilmente indispensabile: l'ho potuto vedere dal punto di vista di un bambino e da quello di un anziano.
Forse è presto per dirlo, ma anche grazie a queste piccole cose e a distanza di 40 giorni dall'inizio della mia esperienza che ne durerà 365, mi sento “inserita” nel concetto dell'essere volontaria attiva. Concludo con lo slogan del SCV nel quale credo e mi rispecchio : “Abbraccia una scelta : 12 mesi che fanno la differenza contro l'indifferenza”. E allora... viva il Servizio Civile!