CHIARA VERUCCHI

Chiacchierata tra volontari diversi... Jessica, volontaria di Servizio Civile, incontra Chiara, volontaria di Protezione Civile

CHIARA VERUCCHI

In seguito ai terribili eventi accaduti nella nostra provincia a partire dalla notte tra Sabato 19 e Domenica 20 Maggio, abbiamo deciso di fare qualche domanda ad un vero e proprio “giovane atipico”.
   Si tratta di Chiara Verucchi, profondamente impegnata come volontaria di Protezione Civile . Scopriamo insieme il suo mondo...

Ciao Chiara! Quanti anni hai, dove vivi e che lavoro fai?    Ciao! Sono Chiara, ho 21 anni, abito a Sorbara (Mo) e faccio la web designer. 


Oltre a lavorare so che sei attiva nel campo della Pubblica Assistenza. Raccontami un po' la tua storia attraverso il percorso del volontariato.(come è nata e si è sviluppata in te questa passione...).    Ho iniziato seguendo le orme di mio padre nella Protezione Civile locale, poi, attraverso mio fratello mi sono inserita nella Pubblica Assistenza di Sasso Marconi perché è impegnata su fronte nazionale e segue progetti molto più grandi del semplice impegno locale. In seguito mi sono affezionata alle persone e da lì ho creato anche nuove e importanti amicizie.


Possiamo passare alla domanda saliente... cosa significa per te essere una volontaria?    Essere un volontario significa “DARSI”. È un discorso molto complesso da spiegare a chi non lo è. In pratica, ci sono dei momenti in cui non deve interessarti di te perché il tuo personale si annulla e ci sono solo gli altri. Tutto quello che sei tu (le tue orecchie, i tuoi occhi, le tue parole, il tuo conforto, la tua pazienza , il tuo amore e più che mai il tuo tempo) lo dai agli altri, senza pretendere nulla in cambio. Il sorriso di una bambina e il “grazie” di una signora anziana ti ripagano di tutto, sono una ricompensa immensa!


Non capita tutti i giorni di trovare giovani con questa passione: aiutare gli altri sfruttando le proprie competenze specifiche. Cosa ti spinge a voler essere sempre in “prima linea”?    A mio parere, ciò che ci spinge è una cosa che si sente dentro, qualcosa che non tutti hanno. È quel qualcosa che ti fa dire “arrivo” quando ancora non hai capito nulla di quello che sta succedendo, perché magari hai dormito solo un'ora e un altro preferirebbe rimanere a letto al posto tuo.


Visto e considerato che hai assistito a realtà umane dall'impatto emotivo sicuramente molto forte, momenti nei quali la concentrazione ed i nervi saldi significavano e significano tutto... Ti è mai capitato sul campo che le emozioni giocassero brutti scherzi?
   Più che le emozioni , che per ora ho visto portare solo cose buone (come amicizie nate dal nulla e pianti al momento della separazione), a giocare brutti scherzi è lo stress. Proprio per questo non ci è permesso di restare nel campo per più di un certo tempo prestabilito dato che siamo sottoposti a pressioni molto forti: ad un certo punto diventiamo come nervi scoperti e la tensione è sempre dietro l'angolo.


Pensi che porterai avanti fino a tramandare ai tuoi figli questa passione? Quanto è importante che i giovani si sensibilizzino all'argomento? Se vuoi far loro arrivare un messaggio questo può essere un momento giusto... 

   Lascerò sicuramente il testimone ai miei figli con la speranza che in loro maturi la mia stessa  passione. Non credo ci sia un messaggio adatto ad invogliare i giovani a diventare volontari. Come ho già detto, il tutto sta nell'avere la mentalità giusta perchè è da lì che il giovane compie da solo il primo passo di un lungo percorso. In parte poi può essere anche questione di educazione, io sono stata la destinataria di un passaggio di princìpi che ora, a 21 anni, orgogliosamente condivido con la mia famiglia.

A nome mio e della redazione di Stradanove  ringrazio te e chi come te ha a cuore il benessere degli altri e non perde occasione per intervenire in momenti terribili come questo, apportando un  indispensabile aiuto.

   Grazie a te per avermi dato modo di parlare un po' del mio mondo!