Gioco ai videopoker. Sempre!
Non so come fare a smettere, sono disposto a tutto...
Buongiorno, mi chiamo Mario, ho 36 anni, non sono sposato, ho un impiego statale e non soffro di alcuna patologia particolare. Da circa 5 anni, iniziando una volta per passare qualche minuto, ho iniziato a giocare ai videopoker. Da quel momento non c'è più stata pace.
Non riesco ad evitare di giocare: la mattina, la sera, il pomeriggio... qualsiasi momento nell'arco della giornata è buono. Non sto vivendo una situazione emotiva gratificante. Quando mi avvicino ad una di quelle macchine il tempo si ferma ed i pensieri se ne vanno, almeno fino al momento in cui mi rendo conto che non mi è rimasto nulla in tasca e questo succede regolarmente, tutti i giorni o quasi.
Mi sono ripromesso mille volte di non mettermi più davanti ad un videopoker, ma inutilmente. Appena mi trovo privo di impegni, il mio pensiero, in maniera autonoma e compulsiva mi porta a pensare al gioco. In questo modo sono riuscito a sperperare una quantità di denaro molto ingente per le mie possibilità.
Cosa posso fare per smettere?
Sono stato all'estero per lavoro quest'anno. Per mesi non ho avuto né sentito il bisogno di giocare, ma appena rientrato in Italia tutto è ricominciato e quasi rinvigorito. Sono disposto a qualsiasi cosa compresa la terapia medica...
Gentile Mario, nella sua lettera lei descrive molto bene quanto, in un problema di gioco eccessivo, siano connessi tra loro tre livelli di funzionamento del giocatore e precisamente: il livello che ha a che fare con il contesto, con le situazioni ( es. trovarsi all'estero); il livello del pensiero (non riesco ad evitare di giocare); il livello delle emozioni (il tempo si ferma).
Non dice perchè, proprio ora dopo diversi anni, abbia deciso di chiedere aiuto e nemmeno chi, dei suoi cari, possa condividere con lei un percorso terapeutico. Che cosa, dunque, può fare per smettere?
La invito a riscrivermi specificando dove vive in modo da poterle suggerire a chi rivolgersi per una valutazione del suo caso. La terapia medica a cui fa riferimento, se intende con questo una terapia farmacologica, può essere indicata come complemento ad una strategia terapeutica più ampia che prenda in esame i tre livelli descritti più sopra.
Dr.ssa Marilena Durante
Psicologa