Suggerimenti di lettura sull'azzardopatia
- AA.VV., La vita in gioco. Antropologia, letteratura, filosofia dell'azzardo, Marlin, 2006
I giochi d'azzardo hanno sempre presentato una complessità di implicazioni morali, religiose, filosofiche e antropologiche. Negli ultimi decenni, la scomparsa di forme vistose di miseria popolare, il consumismo diffuso e la caduta del risparmio come valore hanno tolto molto del loro mordente alle analisi sette-ottocentesche, in cui i giochi d'azzardo si configuravano come uno spreco irrazionale. Oggi questa tipologia di giochi sembra mietere consensi incontrastati, configurandosi come il riflesso ludico di una "cultura dell'azzardo" sempre più diffusa, in una società che connette il successo all'intraprendenza e al rischio, non gode più del sistema tradizionale di sicurezze e si affida ai colpi di fortuna.
- Benuzzi F., La legge del perdente. La matematica come vaccino contro l'azzardopatia, Ed. Dedalo, 2018
È possibile battere il banco? Esiste un metodo infallibile? Quali sono le possibilità di vincere al Superenalotto? E quelle di fare un poker d’assi? Qual è il fatturato del gioco d’azzardo in Italia? Quanta gente gioca e quanto spende? Cosa vuol dire essere dipendenti patologici dalle scommesse? Si può guarire? Ma soprattutto: è possibile vaccinarsi?
L’autore solleva elementi di riflessione che riguardano queste e altre domande in un appassionante viaggio tra i segreti della matematica del gioco d’azzardo e del calcolo delle probabilità. Lasciatevi guidare da un intreccio narrativo coinvolgente e dalla forza degli esempi: partendo da concetti di base, senza dar nulla per scontato, vi convincerete che la ludopatia non esiste, perché non è il gioco il problema, ma l’azzardo, e scoprirete che la matematica può aiutare a capire il mondo che ci circonda. Un anziano pensionato, un giovane barista, un professore appena entrato negli “anta”: tre generazioni a confronto per dimostrare l’impensabile e, soprattutto, vincere la più ardua delle scommesse. Perché la matematica può non solo essere utile e intrigante, ma anche la vera protagonista della storia.
- Canova P. e Rizzuto D., Fate il nostro gioco, Add editore, 2016
Che cosa ci faceva Yuran Lu, il giorno di Natale, nel bar-ricevitoria di un paesino del Massachusetts, davanti a un tavolo pieno di dollari e di migliaia di schedine da giocare? E su che colore avreste scommesso, quel lunedì d'agosto al casinò di Montecarlo, dopo aver visto uscire 26 neri di fila alla roulette? E ancora: credete sia più facile che un asteroide cada sulla terra o che proprio voi riusciate a fare 6 al SuperEnalotto? Tra giochi, miti e storie vere, Paolo Canova e Diego Rizzuto ci insegnano che i numeri sono una meravigliosa chiave di lettura per non cadere nell'inganno del "vincere facile". Ma ci dicono anche che la matematica non basta: il libro è un viaggio nei meccanismi che regolano la sorte e le decisioni dei giocatori, un percorso ricco di scoperte e di improvvise intuizioni, per chi vuole scoprire come funziona davvero quella cosa che ci ostiniamo a chiamare "fortuna". Il segreto per capire è divertirsi: preparatevi quindi a giocare, con un occhio alla razionalità e l'altro alle scintillanti - e spesso ingannevoli - luci del gioco d'azzardo.
- Croce M. e F. Rascazzo F., Gioco d'azzardo. Giovani e famiglie, Giunti - Gruppo Abele edizioni, 2013
Il gioco d'azzardo è un modo, antico come l'uomo, di trascorrere il tempo provando la piacevole sensazione di fare a gara con il destino, e con gli avversari. Tuttavia, sebbene per molte persone questa attività non sia un problema, ci sono giocatori e famiglie che nell'azzardo conoscono la dipendenza. Per i giovani a caccia di sensazioni forti, più che mai desiderosi di sfidare chiunque, a partire da se stessi, l'azzardo è un campo d'azione particolarmente attraente. Il fascino del rischio, insieme all'illusione di vincere sono un mix potente in una società in cui emergere e osare sembrano essere regole inderogabili per riuscire, per vincere. Così accade anche con il gioco. Così, si possono trascorrere ore e ore a giocare, magari online, magari da soli, magari a pagamento, e il gioco diventa una specie di ossessione, un pensiero fisso, l'unico interesse. Sulla dipendenza e su come affrontarla il libro propone un insieme di strategie al centro delle quali c'è la promozione di una cultura della responsabilità.
- Guerreschi C., L'azzardo si veste di rosa. Storie di donne, storie di gioco, storie di rinascita, Franco Angeli, 2008
Perché un libro sulle donne e il gioco d'azzardo patologico? Perché si è sempre parlato del giocatore come uomo, mentre la realtà moderna vede un incremento delle donne giocatrici. Il libro vuole essere allo stesso tempo triste denuncia di un fenomeno in aumento ed elogio alla forza e alla dedizione delle donne. Cerca di chiarire le caratteristiche del gioco al femminile e dare spazio a quelle donne che, nel bene e nel male, sono state protagoniste nelle storie dei loro uomini, giocatori d'azzardo, come mogli, compagne, madri, figlie, perché rivestono un ruolo fondamentale nel percorso di vita di questi giocatori, sia durante la dipendenza, sia nel cammino necessario per liberarsene. Saranno riportate anche storie di persone che sono passate attraverso queste difficoltà, in modo che il lettore possa immedesimarsi ed eventualmente riconoscersi in esse. Come la storia di Elena, esempio dell'incredibile forza della fragilità. Elena è stata fidanzata, madre e moglie, ma qualcosa mancava nella sua vita, finché non si illuse di trovarla nel gioco: il bingo. Quando sembra che Elena abbia toccato il fondo, quando il gioco "l'ha ormai allontanata dai suoi figli nel momento del bisogno", Elena si rimbocca le maniche affrontando il faticoso percorso che la porterà alla scoperta di un nuovo sé e a riprendersi la sua femminilità, la sua maternità, il suo esser donna.
- Lavanco G., GAP. Il gioco d'azzardo patologico. Orientamenti per la prevenzione e la cura, di Pacini editore, 2013
Il gioco d'azzardo è un'attività dove il giocatore non ha alcuna possibilità di influire sul risultato che è puramente casuale e non è pertanto legato a una sua particolare abilità; la posta in gioco abitualmente è una somma di denaro o altro bene. Quando il gioco non è più solo un passatempo ma lo si fa in maniera compulsiva aumentando progressivamente la frequenza delle giocate e andando incontro a una dipendenza, siamo di fronte al Gioco d'Azzardo Patologico (GAP). Obiettivo di questa pubblicazione è quello di fornire a medici e pediatri di famiglia un focus per affrontare le molteplici criticità della dipendenza da gioco, un'adeguata formazione che consenta loro di evidenziare e segnalare tempestivamente situazioni a rischio, informazioni sui servizi specialistici territoriali competenti a gestire la patologia del GAP, strategie per attivare efficaci interventi di prevenzione.
- Mazzocchi S., Mi gioco la vita. Mal d'azzardo: storie vere di giocatori estremi, Baldini Castoldi Dalai, 2005
Il gioco d'azzardo non è mai in crisi. Nel 2004 il giro d'affari fra lotto, ex videopoker, superenalotto, gratta e vinci, bingo e giochi da casinò è stato di 23 miliardi di euro. Sono moltissimi coloro che diventano "dipendenti dall'azzardo" e che per questo mettono in discussione le loro vite, i loro affetti e il loro futuro, coinvolgendo le famiglie in un vero baratro. Il libro racconta quindici storie vere di giocatori estremi, le loro esistenze spezzate e, finalmente, lo sforzo di ricostruirle attraverso la terapia. Ma la terapia serve davvero a guarire dal "mal d'azzardo"? A questa domanda risponde nella prefazione Rolando de Luca, del Centro di recupero per giocatori d'azzardo di Campoformido.
- Pellerano F., Azzardopatia, Amrita editore, 2016
Smettere di giocare d'azzardo non è facile, perché non si tratta di un vizio, di una cattiva abitudine, ma di una malattia, che come tale richiede una cura specifica, dai risultati non sempre certi. L'autore ha avuto la possibilità di incontrare parecchi giocatori d'azzardo patologici. Molti, un po' alla volta, sono riusciti a superare le difficoltà e a vivere meglio, senza più provare sempre quel desiderio incontrollabile di recarsi alla slot sotto casa, comprare un biglietto del Gratta e Vinci, scommettere sul campionato di calcio. Questo libro nasce quindi grazie a loro: leggendolo si incontrano le loro storie, ma anche le strategie che hanno adottato per smettere. Si illustrano i percorsi vincenti già sperimentati; si spiega come gestire le ricadute; si offre un sistema per monitorare i progressi e pianificare i passi. Molto importante: si offrono consigli e supporto anche ai familiari, che sono chiamati a incontrare un mondo molto complesso e spesso contraddittorio. Un libro che può risultare molto utile anche agli addetti ai lavori o a chi si interessa al fenomeno del gioco d'azzardo per la sua connotazione di nuova piaga sociale.
A cura di Giulia Bevini, Terapista della riabilitazione psichiatrica e di Gioacchino Cutrupia, psicologo e psicoterapeuta
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