A LIVELLO LEGALE

  • Si ha responsabilità penale quando la condotta posta in essere dal 'bullo' costituisce un reato come, per esempio: • botte=percosse (art. 581 cod. pen.); • lesioni, se lasciano tracce-conseguenze più o meno gravi (art. 582 cod. pen.); • danni a cose=danneggiamento (art. 635 cod. pen.); • offese=ingiuria, se a tu per tu, o diffamazione di fronte agli altri (art. 594 e 595 cod. pen.); • minacce=minaccia (art. 612 cod. pen.); • presa in giro= molestia o disturbo alle persone (art. 660 cod. pen.). In tali casi, la vittima dell'atto illecito deve rivolgersi alla Polizia o ai Carabinieri per denunciare subito  il fatto e la pubblica autorità trasmetterà la notizia di reato alla Procura della Repubblica competente per l'espletamento delle indagini.    La 'vittima' dell'atto di bullismo può anche rivolgersi ad un avvocato, il quale provvederà a redigere una denuncia-querela e a depositarla direttamente presso la Procura della Repubblica competente.    Si ha responsabilità civile, quando il 'bullo', involontariamente o colposamente,  provoca un danno ingiusto (violazione dei diritti altrui) alla persona e alle cose che  gli appartengono (art. 2043 cod. civ.). Per chiedere il risarcimento del danno  bisogna rivolgersi ad una avvocato ed intraprendere una causa davanti al Tribunale civile, salvo che le parti si mettano d'accordo prima.    Il più delle volte l'atto di bullismo viola la legge penale, sia quella civile, quindi può dare vita a due fonti di responsabilità autonome e distinte.
  • Quali conseguenze derivano dai processi? Il processo penale può portare ad una sanzione penale (reclusione, pena pecuniaria o altre sanzioni, quali attività socialmente utili). Il processo civile può portare ad una condanna al risarcimento del danno sia patrimoniale, sia non patrimoniale, nelle forme del danno morale, biologico,  esistenziale, ecc.
  • Chi risponde? La responsabilità penale è personale, quindi risponde anche il minorenne, se ha compiuto 14 anni. Prima del compimento di tale età, è astrattamente possibile che all’autore del reato sia applicata una misura di sicurezza (collocamento in comunità o libertà controllata).