Spazio Pubblico, Spazio ai Giovani
Generazione Festival: Laboratorio partecipato "Ripensare lo spazio pubblico per immaginare la città di domani"
Generazione Festival | Laboratorio Spazio Pubblico
Sabato 11 e domenica 12 settembre è stato proposto un laboratorio partecipato sul tema dello spazio urbano intitolato “Spazio ai Giovani” all’interno della cornice del Generazione Festival.
L’idea del workshop è nata dalla necessita di creare un momento di riflessione sul ruolo dello spazio pubblico in città, del quale siamo stati di fatto numerose volte privati dall’arrivo della pandemia e delle annesse restrizioni. Partendo dalla convinzione che lo spazio pubblico dovrebbe essere il luogo della socialità, della politica e dell’incontro, abbiamo provato ad innescare un ragionamento sulla funzione che esso deve avere nell’economia della nostra esperienza quotidiana di cittadini, di come lo utilizziamo e soprattutto di come vorremmo utilizzarlo.
Spazio Pubblico | Gruppo di lavoro
L’obiettivo del workshop è stato quindi quello di stimolare l’immaginazione dei partecipanti accompagnandoli verso una proposta progettuale il più concreta, originale e tangibile possibile. Il metodo che è stato seguito durante il laboratorio è quello della progettazione partecipata, basata sul dialogo, l’ascolto e sulla condivisione di obiettivi. Tutto ciò è stato fatto cercando di condire il lavoro con attività ludiche interattive e giocose, requisito che si è rivelato essere fondamentale per favorire la nascita di nuove idee e punti di vista.
Nell’arco delle due mattine nelle quali si è tenuto il workshop hanno preso parte al processo circa dieci persone, tra cui la gradita partecipazione dell’assessora all’urbanistica Anna Maria Vandelli. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi e il lavoro è stato caratterizzato da momenti di autonomia e produzione di idee alternati ad altri più volti alla condivisione e alla riflessione in forma plenaria. Ai gruppi è stato fatto scegliere un tema tra una rosa proposta da noi organizzatori, studiati a partire dai bisogni identificati dall'evento di YOUZ avvenuto proprio al parco Ferrari qualche settimana prima.
Spazio pubblico | Gruppo di lavoro
Un gruppo ha scelto il tema salute mentre l’altro ha scelto il tema estetica. I due nuclei di lavoro hanno poi re-interpretato questi due macro-temi in modo da renderli applicabili allo spazio fisico, nello specifico il tema salute è stato declinato alla sua accezione più psicofisica, ragionando sulle caratteristiche che lo spazio urbano deve avere per garantire la salute mentale e biologica dei cittadini. Il tema estetica, forse più sfuggevole, è stato invece inteso nella sua connotazione più sensoriale, cioè concentrandosi sugli effetti che un luogo curato e ben mantenuto può avere nel favorire l’uso, la cura e quindi le interazioni tra gli abitanti che lo vivono.
Una volta definita la tematica all’interno della quale i due gruppi si sarebbero mossi, grazie l’ausilio del materiale da noi fornito, questi hanno poi creato il loro ‘quartiere’ posizionando modellini di edifici sulla mappa che avevano a disposizione. Fatto ciò, gli è stato richiesto di identificare una o più problematiche in connessione ai temi scelti e di pensare a delle possibili soluzioni.
A questo punto, avendo un problema e un contesto, attraverso diverse fasi ciascuno dei due gruppi ha proposto un’idea progettuale da applicare allo spazio pubblico che andasse a salvaguardarne l’uso tenendo a mente la problematica che avevano identificato e i temi che hanno scelto.
Spazio pubblico | Gruppo di lavoro
Il gruppo ‘Salute’ ha proposto di posizionare in un parco attrezzatture sportive che potessero immagazzinare l’energia cinetica prodotta dal movimento fisico di chi le usa. Gli obiettivi sarebbero quelli di sensibilizzare i cittadini rispetto al tema dello spreco energetico, favorire l’attività fisica e responsabilizzarli dal punto di vista civico.
Il gruppo ‘Estetica’ si è mosso su due piani. Da un lato ha pensato a come trasformare alcuni luoghi pubblici, spesso percepiti come distanti ed esclusivi (come, per esempio, le biblioteche) in spazi porosi, ibridi e aperti alla cittadinanza mettendoli in comunicazione con lo spazio pubblico. Dall’altro, è stato proposto di riempire lo spazio cittadino di sedute anticonvenzionali e pregne di valore simbolico che raccontino qualcosa del quartiere e di chi lo abita, rendendo quindi i luoghi più accoglienti, comodi ed inclusivi.
Al termine delle due giornate abbiamo constatato con soddisfazione come tramite un piccolo esercizio di partecipazione si siano riusciti a creare i presupposti per immaginare uno spazio altro, immaginario ma originato dalle criticità che osserviamo nelle nostre città e dai nostri bisogni.
Lo spazio pubblico può e deve tornare ad essere lo spazio della democrazia.
A cura di Tommaso Bassi, Gregorio Vaccari e Zhal Dewel