Viaggiare è stato sempre un elemento presente e importante della mia vita e questa reclusione forzata non ha fatto altro che alimentare questo desiderio
Oggi vi voglio raccontare la mia escursione sul Monte Ventasso. Non potendo ancora uscire dalla regione ho deciso di rimanere nel nostro splendido appennino. Ho preferito evitare l’affollamento delle zone marittime e godermi la pace e la tranquillità della montagna in tutta sicurezza.
Il percorso ad anello di durata di 4 ore prevedeva un dislivello di 650 m. con partenza dal Rifugio Pratizzano. L’altezza di 1726 m. e la posizione isolata fa del Monte Ventasso un punto di osservazione privilegiato sulle alte valli del Secchia e dell'Enza e dove si può ammirare il sottostante Lago Calamone e le torbiere che lo contornano.
Sulla vetta fu posta una croce a ricordo di tre alpinisti reggiani deceduti nel 1957 sul Pizzo Palù nel gruppo del Bernina. Ho preferito pranzare al sacco per evitare contatti nei rifugi. Questa escursione mi ha rinvigorito, data nuova energia ed è stata un toccasana anche per lo spirito.
Viaggiare è stato sempre un elemento presente e importante della mia vita e questa reclusione forzata non ha fatto altro che alimentare questo desiderio.
Dal 3 giugno sarà finalmente possibile uscire dalla regione e quindi ora sono alla ricerca di una nuova meta. Probabilmente andrò in Trentino Alto Adige.
Matteo
Volontario Servizio Civile Universale
Presso Palestra digitale Makeit Modena
Giugno 2020