#iorestoacasa... e mi rendo conto che non è tempo sprecato quello che sto passando
Il racconto di Marzia, volontaria Servizio Civile Universale presso Comune di Modena, progetto "Narratori Strategici 5th Generation".
Riflessione di una ragazza in quarantena
È passato quasi un mese da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza ed imposta la quarantena. All’inizio sembrava tutto così irreale, così lontano, come una scena di un film, simile alla realtà ma non vera. Eppure non ci troviamo in una nuova pellicola cinematografica appena uscita da Hollywood, né tantomeno in un videogioco su qualche epidemia che ha contagiato il mondo.
Questa è la realtà, che dobbiamo affrontare tutti i giorni, in cui la quotidianità si può trasformare in un qualcosa che non ti fa respirare, non ti lascia andare, ti tiene intrappolato dentro quattro mura da cui non puoi scappare. E probabilmente ciò che rende più difficile questo periodo è il fatto di non poter vedere le persone a cui tieni di più e di non avere la possibilità di passare i momenti più importanti della tua vita con loro. Tutto questo può gettarci nello sconforto più assoluto, farci venire la voglia di passare giornate intere a fissare il soffitto e ad aspettare che tutto questo finisca, che finalmente qualcuno potrà dirci che siamo liberi di uscire.
Ma la vita è fatta di momenti così, difficili, che richiedono una grande forza di volontà e bisogna sfruttarli appieno, coglierne le potenzialità ed immergervisi. Ciò che consiglio di fare e che può sembrare banale, è quello di prendersi cura di sé stessi e di imparare a convivere con sentimenti, emozioni e pensieri che troppo spesso trascuriamo e non vogliamo affrontare. Mangiate i vostri dolci preferiti, leggete libri pieni di avventure, prendetevi cura del vostro corpo, guardate film, documentari, serie tv. Passate del tempo con la vostra famiglia e se siete soli chiamate i vostri genitori, spesso, parlate con loro, raccontatevi cose mai dette. Ridete con gli amici, sentitevi per ore, guardatevi attraverso uno schermo e pensate a quanto sarà bello riabbracciarvi.
Prendetevi dei momenti per riflettere, capire chi siete, cosa volete, che cosa desiderate da questa vita e come potete fare per realizzare tutto ciò che avete sempre sognato.
Ma non dimenticatevi di chi è stato inghiottito da questa epidemia, di chi non potrà più rivedere la propria famiglia perciò lottate, stringete i denti e andate avanti in modo che ogni vostro momento vissuto possa essere anche il loro.
Non è tempo sprecato quello che sta passando, in realtà non ne abbiamo mai avuto così tanto e quel poco che avevamo spariva, tra i mille obblighi, tra le giornate troppo corte in cui c’era sempre qualcosa da fare, tra il lavoro, l’università e gli infiniti impegni. Forse è questa la lezione che dovremmo imparare: smettere di correre, freneticamente, nella speranza di riuscire a fare tutto ciò che si deve senza soffermarsi su ciò che si vuole. Fermarsi, respirare, notare quanto è bello il cielo quando non ci sono nuvole, sentire il calore del sole sulla pelle, l’odore dei fiori che stanno sbocciando. Rendersi conto di quanto è bello il mondo in cui abitiamo, di quanto sono belle le persone e che possiamo fare ogni cosa perché viviamo, esistiamo.
È questo ciò che cerco di fare ogni giorno dall’inizio della quarantena ed è questo che continuerò a fare una volta che sarà tutto finito, perché è proprio vero che ci si rende conto dell’importanza di qualcosa quando ti viene tolta e non voglio più dare nulla per scontato della mia vita.
Marzia, volontaria in Servizio Civile Universale
Comune di Modena
Progetto "Narratori Strategici 5th Generation"
Marzo 2020