EXTREMA RATIO
Dal 7 al 9 dicembre una mostra interattiva sul carcere a Modena
Farsi fotografare, lasciare le impronte digitali, depositare le borse all’ingresso per sperimentare concretamente l’esperienza detentiva: questo ed altro sarà possibile dal 7 al 9 dicembre a Modena partecipando alla mostra interattiva sul carcere “Extrema Ratio” ospitata in città da Porta Aperta.
Il Centro di accoglienza Porta Aperta, in collaborazione con la Caritas modenese, il Csi Modena e il Csi Volontariato, dal 7 al 9 dicembre 2012 ospita a Modena nella chiesa di San Giovanni Battista (via Emilia Centro vicino a Piazza Matteotti) la mostra interattiva “Extrema Ratio”, ideata dalla Caritas Ambrosiana e dedicata al tema del carcere.
La mostra, a ingresso libero, osserverà il seguente orario di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Si tratta di un allestimento composto da una ricostruzione di una cella penitenziaria e da un percorso che permette ai visitatori dello stand, invitati a seguire delle indicazioni (farsi fotografare, lasciare le impronte digitali, depositare le borse), di fare l’esperienza di detenzione volontaria nella cella, sottoponendosi ad una ritualità, pur non strettamente fedele al reale, che comunichi una modalità di fruizione di ciò che li attenderebbe in quella eventualità.
Il corridoio in cui i visitatori cammineranno in fila indiana sarà a tratti illuminato dall’esterno con luci abbaglianti, per irrobustire la percezione di isolamento. Al termine dei cinque minuti, alcuni operatori offriranno, a chi lo desidera, letture del breve percorso ed informazioni sulla situazione attuale delle prigioni italiane e dei loro auspici a riguardo.
L’intenzione è quella di fornire un’occasione alle persone per fermarsi e riflettere su una condizione carceraria nazionale che presenta ormai tratti di preoccupante gravità per suggerire e approfondire insieme la possibilità di una diversa concezione della pena, denunciando quindi il sovraffollamento nelle carceri e individuando e sostenendo percorsi di umanizzazione e di sostegno ad attività di recupero che tengano al centro la dignità della persona.
L’apertura della mostra è resa possibile grazie al prezioso contributo volontario delle tante persone che hanno offerto la loro disponibilità.