Il bullismo l'altra faccia della medaglia:
intervista agli alunni su un episodio che li ha coinvolti
E’ di fatto noto un episodio avvenuto lo scorso novembre 2023 e riportato in un intervista nel resto carlino, Che vede l’Istituto Cattaneo Deledda di Modena come protagonista di “una presunta” rissa.
Secondo l’intervista riportata, si stava per avvicendarsi una vera e propria rissa tra due studentesse del biennio. Tra le due non è successo niente di grave, però in mezzo al subbuglio una terza studentessa si è fratturata un dito e un altra è caduta dalle scale fratturandosi la mano. L’episodio si è concluso con l’arrivo della ambulanza e intervento del personale della scuola.
Ma come la situazione oggi a Marzo 2024?
Come inviata di Stradanove sono andata al interno della scuola, per capire meglio sia come è avvenuta la “presunta rissa”, sia per comprendere meglio da vicino quali sono le esigenze degli alunni riguardo al fenomeno del bullismo e che cosa secondo loro cosa la scuola in generale, dovrebbe attuare per arginarlo.
Le classi che ho intervistato erano del Biennio, l’intervista si è strutturata in due parti: la prima parte con la somministrazione di un questionario, tramite l’aiuto della docente, per capire a livello statistico questo fenomeno.
E la seconda parte come dialogo, attraverso delle domande da me scritte come approfondimento del questionario.
Per quanto riguarda la rissa , entrambe le classi l’hanno vissuta come una brutta esperienza chiusi in classe anche per l’intervallo e bisognava solo stare nel perimetro della propria aula.
Hanno riferito successivamente, che è stato ingiusto secondo loro e che non fosse cambiato nulla dopo l’accaduto e la preside avrebbe dovuto mettere in punizione solo le classi coinvolte.
Alle iniziative che si potrebbero attuare per sensibilizzare questo fenomeno hanno risposto che si dovrebbero svolgere all’interno delle classi iniziative volte al empatia e al ascolto. Oppure avere la possibilità di inserire all’interno delle materie scolastiche materie sempre affine all’immedesimazione nel altro e al dialogo.
Alle azioni, invece hanno risposto in maniera differente, in prima hanno detto che a parer loro per chi compie atti di bullismo la scuola dovrebbe inserire al interno delle attività extrascolastiche anche lavori socialmente utili. E nelle seconde invece, hanno suggerito un percorso individuale, percorso di terapia per chi compie questi atti.
In conclusione oltre a ciò è emerso anche che lo sportello di ascolto, a detta loro sembrerebbe mal funzionante perché da la possibilità allo studente solo di un ora alla settimana. Oltre al fatto che, a loro detta, il personale non è in grado di instaurare un rapporto in grado di creare dialogo.
Opinione personale, da quanto è emerso mi sembra che il problema principale è che li argomenti in generale anche quelli non scolastici, vengano trattati in maniera formale, all’interno di questo contesto. Come se si stesse facendo una lezione e non andando in maniera informale, cercando di capire veramente quali sono i loro bisogni.
La domanda che mi pongo è la seguente: che cosa si potrebbe fare per andarli incontro? Per farli sentire ascoltati?
Articolo a cura di Della Rocca Arianna -P.L. Comune di Modena A
Aprile 2024