Ma davvero fa male la Cannabis?

Tutti gli effetti della Cannabis, dal corpo alla mente

Ho 15 anni e a settembre ho provato la marijuana e mi sono innamorato di lei.
   Sono in genere un ragazzo molto accorto alle proprie sensazioni ed emozioni, mi ricordo benissimo tutto e non corrisponde a quello che c'è scritto sui libri e siti, anche se seri: ebbene non si verifica in me una difficoltà cerebrale, di concentrazione, memoria o lentezza, anzi divengo sinceramente più tranquillo, mi riesce molto più facile concentrarmi e dedicare tutto il mio pensiero ad un unica cosa, assumo una facilità di collegamento, riesco bene a ripercorrere le memorie, soprattutto riesco meglio e con più voglia, passione o creatività a far cose di solito belle, star con una ragazza, giocare a calcio, suonare la chitarra, eccetera.
   La percezione di tutte le mie emozioni aumenta. Queste sono particolarità mie o è normale o sono supersensibile alla pianta? Non ho mai riscontrato conseguenze fisiche preoccupanti oltre che alcune perdite di riflesso visivo, giramento di testa simile a cosa potrebbe fare 1 litro di vino o eiaculazione ritardata (che penso sia anche una buona cosa), ma conseguenze a lungo termine non le conosco e sono un po' preoccupato per il mio cervello o il mio fegato.
   Devo dire che fumo solo il sabato sera e due spinelli vanno bene, non mischio mai maria con alcol. Posso stare tranquillo? Basta veramente non fumare molto per non riscontrare danni celebrali? Vorrei risposte sincere calcolate in base al corpo di un 15enne senza problemi fisici, con una buona tolleranza fisica a tutte le sostanze piccolo stupefacenti, alcool, caffè, ecc.

Cercherò di fornirti alcune informazioni utili sulla cannabis, con particolare riferimento all'uso alla tua età, ma armati di pazienza perché ho trovato molte notizie interessanti.

   Composizione e meccanismo di azione: la cannabis contiene più di 400 composti chimici, tra cui 61 cannabinoidi, tra i quali il delta 9 -tetraidrocannabinolo (THC) è il più potente come attività psicoattiva; inoltre nel fumo di cannabis sono presenti più di 350 sostanze chimiche simili a quelle del fumo di sigaretta.
   I cannabinoidi, molto liposolubili, attraversano rapidamente le membrane cellulari ed entrano nel cervello dopo pochi minuti dalla inalazione del fumo di uno spinello ed entro un'ora dalla ingestione orale. Nel cervello il THC e altri cannabinoidi si legano sulle cellule nervose a strutture particolari, dette recettori endogeni, che normalmente servono come punto di azione per sostanze naturalmente presenti nel nostro cervello (gli endocannabinoidi o anandamidi, una delle nostre " droghe " naturali che il cervello produce abitualmente).
   Gli endocannabinoidi sono coinvolti nella regolazione dei sistemi cerebrali che controllano il tono dell'umore, la memoria, le funzioni intellettuali e cognitive, il dolore, il controllo dei movimenti, la attività delle ghiandole endocrine, il sistema cardiovascolare e altre funzioni vitali. Il THC distrugge in pratica questo delicato sistema recettore-anandamide e, mentre gli endocannabinoidi vengono prodotti solo quando servono in punti precisi del cervello e poi rapidamente distrutti, il THC si distribuisce a tutto il cervello e viene eliminato molto lentamente per cui la sua azione dura parecchie ore : possono servire fino a trenta giorni perché il THC contenuto in un singolo spinello venga eliminato completamente dal corpo.
    Un uso regolare di cannabis anche una volta alla settimana comporta un accumulo di cannabinoidi nell'organismo.

Tolleranza agli effetti, sospensione e dipendenza da cannabis: gli effetti euforizzanti della cannabis si ritiene derivino dalla stimolazione da parte del THC delle vie nervose dello stesso sistema cerebrale coivolto nello sviluppo della dipendenza da eroina, cocaina, amfetamine, nicotina e alcool, tutte sostanze in grado di dare grave tossicodipendenza.
   E' stata inoltre dimostrata la tolleranza agli effetti della cannabis, termine tecnico che in farmacologia ha un significato esattamente contrario al pensare comune: significa che per ottenere lo stesso effetto della prima volta bisogna nel tempo aumentare le dosi e la frequenza d'uso; nei 16-29% dei consumatori abituali alla brusca sospensione dlla cannabis può comparire una sindrome da astinenza con agitazione, ansia, aggressività, insonnia, tremori; il rischio di sviluppare una dipendenza da cannabis in chi la usa saltuariamente è stimato nel 10%.
   Rischio di passare all'uso di altre droghe illecite: i soggetti dipendenti da cannabis hanno una probabilità 28 volte superiore rispetto ai non consumatori di passare ad altre droghe illecite e i soggetti che avevano usato cannabis almeno 50 volte in un anno hanno una probabilità di 60 volte superiore rispetto ai non consumatori di usare altre droghe illecite; questa associazione è più forte per l' età di 14 -15 anni.

   Memoria e attività cognitive-intellettuali: gli studi effettuati dimostrano che l'assunzione acuta di cannabis compromette la memoria recente, l'attenzione, la vigilanza , l'apprendimento verbale e altera l'orientamento nello spazio e nel tempo; questi effetti persistono a lungo nel consumatore abituale e sono più forti negli adolescenti, e possono compromettere il rendimento scolastico facilitando l'abbandono precoce della scuola.

   Capacità psicomotorie: la coordinazione muscolare, la capacità di orientamento, il tempo di reazione , l'elaborazione della informazione visiva sono tutti alterati, per cui è compromessa in primis la guida di auto e moto veicoli.

   Effetti psichiatrici: in particolare con preparazioni di cannabis più potenti sono possibili attacchi acuti di ansia o di panico; il consumo frequente di cannabis a 14-15 anni favorisce l'insorgenza di crisi ansiose a 20-21 anni, e anche il manifestarsi di disturbi psichiatrici più gravi.

   Danni alla salute fisica: i danni del fumo di cannabis sono superiori a quello del tabacco perchè il catrame contiene più sostanze cancerogene e resta nei polmoni più a lungo; 3-4 sigarette al giorno di cannabis equivalgono a 20 sigarette di tabacco per i danni polmonari. Il cuore viene sottoposto a un aumento di lavoro e il sistema immunitario viene depresso favorendo le infezioni.
   Spero che queste informazioni ti aiutino a scegliere che fare.    

Dr. Claudio Ferretti, SERT di Carpi

Risposta a cura del Sert Ausl di Modena e del Progetto BuonaLaNotte (Comune di Modena - Assessorato Politiche Giovanili)