YEP! Young Enterprising People, la seconda edizione.

Andiamo a scoprire il percorso intrapreso dalle classi terze durante il percorso di alternanza scuola-lavoro

YEP! Young Enterprising People, la seconda edizione.

YEP! Young Enterprising People, progetto di educazione all’imprenditorialità promosso dal Comune di Modena nell’ambito dell’Alternanza scuola lavoro, è stato premiato al Forum 2018 della Pubblica Amministrazione come miglior progetto della sezione Capitale umano ed educazione, rientrando tra i 100 migliori candidati al “Premio PA sostenibile” organizzato da FPA in collaborazione con ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile).

Il progetto “YEP!”, alla sua seconda edizione, conclusasi pochi giorni fa è iniziata lo scorso febbraio e ha coinvolto circa 250 studenti di terza, quarta e quinta (per un totale di 12 classi) degli istituti superiori modenesi Corni, Selmi e Cattaneo-Deledda in un percorso di formazione all’imprenditorialità che utilizza il gioco come strumento educativo. Nell terze il percorso si è concentrato sullo sviluppo delle cosiddette “soft skills”, la capacità di risolvere i problemi e di coordinarsi con gli altri, il pensiero critico, la creatività. Nelle quarte, temi centrali sono stati il fallimento e l’analisi “ciclo dell’errore” con l’obiettivo di ripartire più forti e consapevoli. Nelle quinte è stato proposto un percorso di orientamento per far emergere nei ragazzi la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità, e accompagnarli nell’individuare le motivazioni e gli obiettivi di studio e di lavoro.

In questo articolo andremo a documentare il percorso svolto dalle classi terze dei tre istituti Modenesi sopracitati. Il percorso si è snodato in 6 passaggi:

  • Inspiration
  • Come on, work with us! - Impariamo a definire il team
  • Unconventional Solution - Impariamo ad essere creativi
  • Nati per risolvere problemi - Impariamo a gestire i problemi complessi
  • Comunicazione Efficace - Impariamo a presentare un’idea, un progetto
  • Look forward and move on - Evento conclusivo con tutte le classi

Inspiration

La scuola non deve limitarsi all'istruzione, ma deve appoggiarsi su due colonne, il lavoro intellettuale e il gioco educativo.”  Sergej Hessen


Nella fase di Inspiration si sono susseguite diverse testimonianze di imprenditori o “startupper”  per favorire la motivazione, l’ispirazione e la voglia di mettersi in gioco. Ed è soprattutto il gioco ad essere elemento cardine di questa esperienza: attraverso i giochi è possibile attivare l’uso di abilità specifiche, ovvero le “soft skills”.

Alla fine del discorso di Inspiration sono state lanciate tre sfide, che i partecipanti hanno affrontato dividendosi in gruppi. Il filo rosso che collega le tre sfide è la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), ovvero la manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. I gruppi hanno lavorato a queste sfide per tutta la durata di YEP!. Nel pomeriggio gli studenti si sono recati presso gli stabilimenti di alcune realtà imprenditoriali modenesi che hanno applicato la RSI nelle loro attività.

COME ON WORK WITH US!

Impariamo a definire il team

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso,

lavorare insieme un successo.” Tom Ford


Il primo gioco intrapreso dai ragazzi è Pandemia, un gioco da tavolo cooperativo, diverso dalla maggior parte dei giochi da tavolo, poiché ai fini della vittoria prevale la componente cooperativa anziché la competizione; attraverso gli sforzi combinati dei giocatori, l'obiettivo è scoprire tutte le quattro cure alle rispettive malattie prima che la situazione sfugga di mano ed i morbi si diffondano senza controllo, perdendo così la partita. La vittoria del gruppo comporta la vittoria della partita. In questo gioco sono state allenate le seguenti abilità: valutazione e comprensione delle dinamiche complesse, ottimizzazione dei ruoli, individuazione di schemi ricorrenti. Obiettivi finali del gioco: allenare le competenze di base legate alle relazioni e alle dinamiche di gruppo.

Nel pomeriggio i ragazzi hanno cominciato a lavorare sulle sfide lanciategli il giorno precedente e per farlo hanno utilizzato un Business Model Canvas, ossia uno strumento strategico che utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare modelli di business innovativi o a perfezionare quelli già esistenti. Con “modello di business”, o business model, si intende l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche che permettono all’azienda di creare, distribuire e acquisire valore. Un’impresa crea valore per i suoi clienti quando li aiuta a soddisfare un bisogno, realizzare un desiderio o risolvere un problema. In questa fase di lavoro di gruppo i ragazzi sono andati ad individuare i segmenti di clientela, le relazioni con i clienti e i canali di comunicazione.

UNCONVENTIONAL SOLUTION

Impariamo ad essere creativi

La creatività è contagiosa. Trasmettila.” Albert Einstein

Il secondo gioco intrapreso dai ragazzi è stato un LARP (Live Action Role-Playing) ovvero una forma di gioco di ruolo dal vivo in cui i partecipanti interpretano fisicamente i personaggi con il proprio agire, rappresentando le situazioni fittizie nello spazio reale che li circonda. In questo LARP si è andato a ricreare il caso della crisi aziendale Olivetti avvenuta negli anni ‘50, dovuto a una sovrapproduzione e conseguente accumulo di prodotti invenduti nei magazzini. I ragazzi sono stati suddivisi in cinque gruppi: il Consiglio di Amministrazione, il reparto Editoriale, il reparto Marketing, il reparto Amministrativo e infine le officine grafiche. Scopo di questa simulazione è di mettere a confronto i ragazzi immedesimati nei vari ruoli assegnati per andare incontro a una soluzione risolvendo la crisi aziendale proposta. In questo gioco sono state allenate le seguenti abilità: creatività, pensiero laterale e pensiero critico. Obiettivi finali del gioco: allenare a sviluppare l’intelligenza emotiva, l’empatia, l’originalità. Nel pomeriggio i gruppi di lavoro sono tornati a lavorare sul Business Model Canvas delle relative sfide aziendali concentrandosi sul Valore offerto della loro realtà imprenditoriale, nello specifico quali bisogni si vanno a soddisfare, quali problemi si vanno a risolvere e che tipo di valore si offre alla clientela.

NATI PER RISOLVERE PROBLEMI

Impariamo a gestire i problemi complessi

Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta.” Platone

Il terzo gioco intrapreso dai ragazzi è stato Alta Tensione dove ogni giocatore rappresenta una compagnia elettrica che possiede centrali di vario tipo e cerca di rifornire energia una rete di città. Nel corso della partita, i giocatori acquistano all'asta nuove centrali elettriche e comprano le risorse per rifornirle di combustibile e produrre energia per un numero crescente di città all'interno della loro rete in continua espansione. In questo gioco sono state allenate le seguenti abilità: problem solving, valutazione e comprensione delle dinamiche strategiche, ottimizzazione delle risorse. Obiettivi finali del gioco: il favorire la comprensione del pensiero strategico e l’importanza tanto della collaborazione quanto della competizione. Nel pomeriggio i gruppi di lavoro sono tornati a lavorare sul Business Model Canvas delle relative sfide aziendali concentrandosi sui Partner, le Attività e le Risorse chiave della loro realtà imprenditoriale. Per i Partner chiave si è cercato di individuare chi potrebbe aiutare a sostenere l’idea, i fornitori, quali risorse si acquistano e che attività svolgono. Per le Attività chiave decidere quali attività siano necessarie per sviluppare il progetto ed eventualmente decidere quali canali di distribuzione usare e che tipo di relazione si ha con la clientela. Infine per le Risorse chiave individuare quali di esse siano necessarie per la realizzazione dell’idea da proporre.

COMUNICAZIONE EFFICACE

Impariamo a presentare un’idea, un progetto

Col tono giusto si può dire tutto, col tono sbagliato nulla:

l'unica difficoltà consiste nel trovare il tono.

George Bernard Shaw

La quinta giornata ha avuto come tema centrale lo Storytelling e come usarlo per creare un pitch di presentazione sui progetti che i ragazzi hanno elaborato. Lo storytelling è una tecnica di comunicazione, consiste nel raccontare una storia capace di suscitare emozioni per attirare l’attenzione del pubblico, veicolare ad esso il messaggio che la storia vuole raccontare e stimolare uno specifico desiderio, persuadendo il pubblico a compiere una determinata azione. Il pitch invece è una presentazione di idee, sia personali sia commerciali, che avviene nello spazio di un viaggio in ascensore con un ipotetico partner o investitore. Dopo il cappello teorico introduttivo i gruppi di lavoro hanno ripreso in mano quanto prodotto fino a quel momento, limato alcuni dettagli dei progetti grazie ai tutor della Fondazione Democenter, cercando di creare un pitch per il lavoro svolto. Nel pomeriggio, dopo aver completato le presentazioni, sono state esposte tutte le idee dei gruppi per raccogliere pareri, consigli e critiche per migliorare i pitch degli elaborati.

Look forward and move on - Evento conclusivo

La fabbrica fu concepita alla misura dell’uomo perché questi trovasse nel suo ordinato posto di lavoro uno strumento di riscatto e non un congegno di sofferenza.

Adriano Olivetti.

La giornata conclusiva di YEP! per le terze superiori si è tenuta al Tecnopolo di Modena, dove tutte le classi che hanno partecipato si sono riunite per ascoltare i migliori progetti e tirare le somme di questa esperienza. A moderare la giornata il giornalista, communication manager e storyteller digitale Giampaolo Colletti. YEP! è stato un progetto per giovani intraprendenti che a seguito di una sfida hanno deciso di mettersi in gioco. Si deve essere intraprendenti per qualcosa di importante, che abbia del valore per noi stessi; si deve iniziare con la nostra persona, perché in base alle nostre scelte decidiamo il futuro che ci attende, ma non possiamo decidere nulla se prima non ascoltiamo chi ci circonda. Questo è un po’ la morale che YEP! ha cercato di trasmettere ai ragazzi, fornirgli degli strumenti che li aiutino a calarsi in un punto di vista diverso dal loro e di tenerne conto,  con la speranza che in futuro intraprendano percorsi di responsabilità sociale sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Infine i progetti che sono spiccati durante le due settimane di percorso, sono stati giudicati da una giuria composta da aziende aderenti all’Associazione Aziende Modenesi per la RSI, che li hanno valutati in base all’impegno sociale proposto, nella chiarezza dell’esposizione e nella loro concretezza in particolare come sono stati contestualizzati. Tutti gli studenti si sono dimostrati molto contenti di aver partecipato a questo progetto durante le loro ore di alternanza: alcuni hanno riferito che non avevano idea che un gioco potesse aiutarli nella vita lavorativa, altri che pensavano di affrontare una settimana intera di lezioni teoriche, ma di essersi velocemente ricreduti; qualcuno ha ammesso di aver rivalutato le conoscenze che pensava di avere, affermando che prima di YEP! pensava di essere in grado di lavorare in un gruppo, ma ha capito che non è così facile quando si hanno valori e punti di vista differenti ed è difficile farli convergere verso l’obiettivo comune.

Insieme al Comune di Modena, partner del progetto, che gode del contributo della Regione Emilia Romagna, sono la fondazione Democenter-Sipe, l’associazione Play Res, la Scuola di fallimento, l’associazione Aziende Modenesi per la Responsabilità sociale d’impresa, la Fondazione San Filippo Neri ed Er-Go Azienda Regionale per il diritto agli studi superiori, la cooperativa Stars & Cows.