«Respira, Alessia, il peggio è passato». Quando la realtà supera la fantasia. Incontro con la scrittrice Alessia Gazzola e l’attore Lino Guanciale

Continua la rassegna "Autori in zona" alla Biblioteca Delfini di Modena

«Respira, Alessia, il peggio è passato». Quando la realtà supera la fantasia. Incontro con la scrittrice Alessia Gazzola e l’attore Lino Guanciale

Manca un’ora alle 17 e dietro la porta della Sala Conferenza in Delfini la fila è già notevole. Alle 16 e 30 i posti sono quasi tutti occupati e qualcuno inizia a rassegnarsi all’idea di dover assistere all’incontro in piedi. Pochi seguono l’invito a trovare posto nella sala adiacente da cui comunque è garantita visibilità sui due ospiti d’onore.

Poi arrivano loro. Lei, Alessia Gazzola, stretta nel suo piumino blu col cappuccio alzato, si infila dentro a passo spedito e testa bassa. Lui, Lino Guanciale, in cappotto nero, con la mano tesa a salutare quanti gli rivolgono un cenno, col savoir faire di chi in scena ci sa proprio stare.

È questa la combinazione alchemica che  impregna tutto l’incontro e crea quella curiosa situazione per cui sulle poltrone, più che la scrittrice e l’attore della serie ispirata al suo romanzo, sembra quasi, per pochi attimi, di ritrovare Alice Allevi e CC, alias Claudio Conforti.

La stessa sensazione deve averla avuta Francesca Canovi, moderatrice dell’incontro, che a un certo punto confessa: «tra l’ispiratrice-creatrice e la creatura mi sento un po’ un’intrusa». Il paragone è inevitabile. La Gazzola con lo sguardo basso, rossa in viso e deliziosamente impacciata, infine, si tradisce e dichiara apertamente: «Mi dovete scusare, sono un po’ emozionata e arrugginita: non faccio presentazioni da un anno». Se la scrittrice siede perfettamente dritta, un po’ rigida, con i gomiti ben piantati sui braccioli della sedia, Guanciale, invece, si accomoda in una postura molle seppur controllata e, quando la vede in difficoltà, scherza bonariamente: «Respira, Alessia, il peggio è passato».

Chi ha letto i romanzi può attendere la serie con serenità per quanto riguarda Claudio Conforti. L’attore, definito da molti il golden boy della Rai, non solo dimostra di aver familiarizzato e compreso il personaggio, ma sembra davvero divertirsi a interpretarlo. Tante battute nel corso dell’incontro su come il Dottor Conforti si comporterebbe in determinate situazioni, non necessariamente tratte dalle pagine del romanzo, fanno pensare che, tutto sommato, non abbia dovuto sforzarsi troppo per entrare nella parte. «In fondo» spiega Guanciale «è un gran gigione e gli piace essere l’uomo di punta, cosa che peraltro gli riesce benissimo». Il merito, per questo aspetto, lo dichiara lui stesso, va alla Gazzola: «Il rapporto con la scrittura di Alessia come attore è semplice. È icastica. Una scrittura già tesa verso gli interpreti». Ogni personaggio è dotato di un immaginario che dà agli attori facili appigli per comprendere e calarsi meglio nel personaggio, costruito con quella tridimensionalità che una resa televisiva richiede e non può essere solo intuita.  Non è difficile capire come la Gazzola sia arrivata a questo risultato, che poi ha reso i suoi libri dei gialli «per giallisti tolleranti», come li definisce la scrittrice, dove il caso da risolvere è solo un background, quasi una scusa per vedere l’Allevi in azione. Quando parla della sua Alice, si riferisce a lei come ad una vecchia amica da tenere sotto controllo prima che si cacci nei guai. Come quando arriva, sulla scia delle proprie avventure, in Sicilia, terra dell’autrice, che ha scelto di ambientare invece i romanzi a Roma in virtù di una neutralità dell’ambiente che non influenzasse o deformasse i personaggi rispetto a come li aveva immaginati: «quando c’è andata, è andata a fare cose che non doveva fare» insinua la Gazzola, come se parlasse di una ragazzina pestifera, che infatti definisce «curiosa ai limiti del molesto». Per quanto riguarda, invece, il tanto amato e indisponente Conforti, conferma: «No, non esiste CC, anche se immagino che la cosa vi addolori», quando le viene chiesto se questi personaggi così ben plasmati a tutto tondo siano persone reali. Al tempo stesso, dimostra una grande soddisfazione per il modo in cui Luca Ribuoli ha rielaborato i suoi libri nella fiction che andrà in onda sulla Rai e di cui, appunto, Guanciale è uno degli interpreti e che, parola dell’autrice, «è andato oltre il CC che ho creato».

«Ho visto un po’ di materiale» spiega la Gazzola, che non ha potuto presiedere a tutte le riprese per via della sua gravidanza, «e sono assolutamente entusiasta».

Proprio l’impossibilità di prendere parte a tutte le riprese anche come consulente medico, ha portato sul set un “personaggio” che ha spiazzato sia lei che gli attori, a conferma di una frase che la scrittrice ripete spesso nel corso dell’incontro: «La realtà supera sempre la fantasia».

La notizia, se siete rimasti anche voi traumatizzati dal personaggio che vessa la povera Alice e la mette spesso alle strette, potrà sconvolgervi: «La Wally esiste». L’integerrima consulente ha a tal punto suggestionato la scrittrice che, oltre a essersi sentita di nuovo una specializzanda, ha scelto di rendere bionda la Wally dei prossimi romanzi.

Il grande merito che va, quindi, riconosciuto ad Alessia Gazzola è quell’onestà intellettuale che la porta ad avere un grande rispetto per il lavoro di Ribuoli, regista della fiction, al di là di quelle che sono le modifiche apportate per ragioni pratiche  e di messinscena. Serenamente dichiara: «Io la sovranità ce l’ho sui libri […]Ognuno ha il suo modo di vedere una storia e la sua è una visione che mi è piaciuta molto e non mi ha disturbata». Poi aggiunge, rivolta ai lettori: «Aspettatevi delle modifiche, ma vedrete che vi piaceranno».

Ecco quello che sappiamo su questi adattamenti: innanzitutto, la serie non sarà «liberamente tratta dai romanzi», ma riprenderà le avventure di Alice dei primi tre libri. L’Allevi sarà un po’ meno viaggiatrice, probabilmente per una questione pratica, quindi non aspettatevi nessuna scena a Karthum tra Arthur Malcomess e l’intraprendente medico legale. Pare, infine, che proprio Arthur sarà il personaggio che in qualche modo meno vicino a quello dei romanzi per un’esigenza di casting.

Tuttavia ci rassicurano: «Un finale a sorpresa c’è».

Le date di trasmissione della fiction non sono ancora note, quel che sappiamo, invece, è che la Gazzola sta lavorando al suo prossimo libro, sebbene stavolta si sia presa il tempo necessario a staccarsi da quanto ha visto e vissuto sul set.

«Quando ho iniziato non pensavo che sarei stata pubblicata, figuriamoci che ne sarebbe stata tratta una serie tv. Viceversa, adesso mi sento influenzata dalle altre visioni di Alice e anche dall’esperienza di supervisione». Questo spiega la necessità di prendersi più tempo per mantenere coerenza con la propria scrittura e «tornare a scrivere le storie di Alice solo per me». «La posta si è alzata e io incontro più difficoltà, lo posso confessare».

Il passaggio da un libro a un adattamento cinematografico o televisivo non è mai semplice. Per il regista e gli attori che sanno di dover, libertà artistica concessa, attendere a determinate aspettative. Per i lettori che a quelle aspettative ci tengono tantissimo. Eppure, l’aria che si respira all’incontro in Delfini e la complicità tra Alessia Gazzola e Lino Guanciale regalano un’implicita promessa, priva di parole che suonerebbero come la solita e becera propaganda.

Articolo di Angela Politi

Per le foto ringraziamo la Biblioteca Delfini e il Comune di Modena.