Notte Bianca 2019... Come è andata?

Tra pioggia e vento, lo scorso 18 maggio ha avuto luogo la Notte Bianca modenese, che ha visto la partecipazione dei volontari in Servizio Civile Nazionale presso il Comune di Modena. Come è andata la serata? Leggi l'articolo!

Notte Bianca 2019... Come è andata?

Sabato 18 maggio si è svolto nonostante la pioggia il "Nessun Dorma 2019" a Modena. Un evento che ha tenuto le luci accese della città fino a tardi con musica, animazioni, sfilate di macchine da sogno (grazie al Motor Valley Fest) e ingressi gratuiti a musei e chiese. Sono stati chiamati a partecipare anche i volontari in Servizio Civile presso il Comune di Modena, i quali hanno presentato tre importanti progetti. Se hai letto il nostro articolo sulla Notte Bianca, sai del gioco online "30 con Lode"; dei "Parole al filo" in Piazza della Pomposa assieme al progetto "Silent Stories", con le testimonianze di giovani con origini straniere che ogni giorno lottano per affermare il loro essere italiani. Ma come hanno vissuto l'esperienza i volontari?

"30 con Lode" è stata per noi volontari un'occasione per creare qualcosa insieme, per organizzare e per dare forma alle nostre idee, divertendoci e collaborando... Quante risate per scegliere le quattro opzioni di ciascuna domanda e quanto impegno per creare un buon prodotto. Da tutto questo è nato un gioco frizzante che, speriamo, abbia intrattenuto quei temerari che hanno affrontato la pioggia, venendoci a trovare presso l'Informagiovani di Piazza Grande. D'altronde il premio non era niente male... un biglietto gratis al cinema Victoria!

Tuttavia, i volontari non sono stati impegnati solo all'Informagiovani, ma anche in Piazza della Pomposa, con due progetti importanti. Il primo "Parole al filo" vestiva due alberi di luci e di cartoncini, ciascuno dei quali riportava una citazione da un libro di qualunque genere. Come è andata? Purtroppo il meteo non è stato clemente, come ci racconta Rita di ALL: "Le previsioni meteo già da giorni confermavano pioggia per tutto il mese, ma noi non abbiamo ceduto. Abbiamo creduto fino all’ultimo che il sole sarebbe spuntato, anche solo per pochi minuti, giusto il tempo per partecipare all’evento." Invece la pioggia è arrivata, creando disagio e bagnando i cartoncini su cui erano scritte le citazioni. Ma le ragazze Laura e Rita, che hanno allestito gli alberi in Piazza Pomposa non hanno desistito. "Forse sarebbe stato meglio spostare l’evento...", continua Rita: "Ma non si poteva fare nulla. Così abbiamo fatto quello che abbiamo sempre fatto: stretto i denti e lavorato sodo affinché il nostro messaggio arrivasse chiaro a tutti." Al di là dell'inconveniente pioggia, le ragazze si sono dette grate di aver potuto ripetere l'esperienza dell'anno passato. Dice Anne Marie, terza componente del gruppo ALL: "Sono comunque contentissima per l’opportunità di questa seconda edizione. Noi c’eravamo. Eravamo lì. ALL era lì".

Anche le parole di Fabjola Kodra sono chiare e forti. Volontaria in Servizio Civile, Fabjola ha curato l'evento "Silent Stories", in collaborazione con Emiliano Barbieri e Mohamed Sefiane del progetto "straniERO", e con Georgia Vecchione che ha curato la parte grafica. "Il progetto 'straniERO' parla di ragazzi nati e cresciuti in italia, che sono italiani per formazione culturale, ma tocca loro sentirsi a metà poiché il patrimonio genetico che portano in ogni dove è un discriminante per chi li definisce solo attraverso il loro volto.

Cosa ti rende figlio di una cultura piuttosto che di un’altra? Cosa fa di te più italiano, più francese o più inglese? È naturale che dove sono nata mi definisce. Ma, mi definisce fino ad un certo punto.

Cosa ci definisce lo scegliamo noi: dove siamo nati, che lingua parliamo, come abbiamo in capelli, cosa faccio a Natale piuttosto che a Pasqua. L’autoderminazione è fondamentale sul concetto di identità." Un messaggio forte sull'importanza dell'autodeterminazione per ragazzi e ragazze la cui nazionalità non può e non deve essere definita dalla componente biologica. Un messaggio che attacca una forma mentale che associa l'identità al sangue: "Il mondo è una complessità di migrazioni nella sua storia che i nazionalismi non hanno senso di esistere. Le popolazioni mutano, cambiano, si trasformano e si rigenerano. È sempre stato così.

Se io mi definisco italiana e i miei figli vivranno qui, i miei figli cosa saranno? Ovviamente italiani.

Partendo dal presupposto che la terra non è di nessuno, e dal fatto che io sono prima cittadina del mondo, poi cittadina europea e poi italiana e albanese, è naturale che nolenti o volenti, l’identità culturale non sia un fatto di sangue.

Non tutti lo capiscono, non tutti lo capiranno mai, so che dovrò aspettare un ricambio generazionale fisiologico al disgregamento di certe strutture mentali. Ma fino ad allora, nessuno si permetta di dire 'torna a casa tua' a ragazzi che hanno un cuore tremante di rabbia e delusione, perché si sentono che una casa non l’hanno da nessuna parte."

Infine, i volontari hanno avuto modo di vivere un momento conviviale per stare tutti insieme e... per fare festa! Il Mercato Albinelli ha fatto da sfondo a questo momento di relax, offrendo ai ragazzi e alle ragazze un luogo dove poter mangiare e bere... Piadina con salsiccia e cipolla, hamburger, ricche insalate e panini anche per chi era vegetariano o vegano, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino o di sangria! Oltre all'offerta culinaria, questo momento è stato apprezzato soprattutto per la possibilità di stare insieme, ridere, scherzare, divertirsi, vivere con svago questa Notte Bianca sotto la pioggia. Una serata che nel bene e nel male non scorderemo mai!

Consulta la nostra galleria con foto scattate durante la serata.


A cura di

Laura Guaitoli ed Elisa Zanetti
Giugno 2019