La tecnologia si tinge di rosa... arrivano le Ragazze Digitali!
"Il nostro progetto ha rivoluzionato alcuni stereotipi infatti abbiamo dotato di armi le principesse per salvare i loro principi dal male. L'obiettivo era quello di fare capire che le donne hanno in mano il loro destino e che sta a loro cambiarlo se non sono soddisfatte".
Venerdì 5 luglio si è tenuta la giornata conclusiva del Summer Camp Ragazze Digitali, edizione 2019. Quello di Ragazze Digitali è un progetto organizzato dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con l’associazione European Women Management Development (EWMD), e con il supporto di molteplici organizzazioni pubbliche e private. Nata nel 2014, questa iniziativa è indirizzata alle studentesse di terza e di quarta di qualsiasi scuola superiore, le quali possono entrare in contatto con l’informatica e con la programmazione in modo divertente. Durante questa esperienza, totalmente gratuita e della durata di un mese, le ragazze possono dare sfogo alla loro creatività digitale, cimentandosi in tante attività! Programmare e usare una scheda Arduino; usare stampanti 3D e creare videogiochi, macchinine e robot. Il Summer Camp si divide infatti in due percorsi: uno legato alla programmazione videoludica, l'altro legato alla tecnologia fisica, per creare macchine robotiche.
Scopo principale del progetto è quello di avvicinare le ragazze al mondo digitale e informatico, per renderle consapevoli dell'importanza che le competenze digitali hanno nella società di oggi. Come riferisce
Silvia Bedodi della EWMD Modena-Reggio Emilia: "Le ragazze devono cominciare a considerare il fatto che per avere successo nel lavoro e per fare carriera è necessario avere delle competenze digitali. La rivoluzione digitale e informatica viene vista a volte come un qualcosa di terrificante, in realtà è un'opportunità che le donne devono assolutamente cogliere." Dello stesso avviso anche Ludovica Carla Ferrari, Assessora con delega a Città smart, Politiche economiche, Turismo e promozione della città, Servizi demografici: "Il nostro compito consiste nell'investire in maniera diretta sull'evento, infrastrutture, servizi digitali, ma riteniamo sia importantissimo dare risalto alla formazione digitale perché se le persone non riescono ad orientarsi in questo mondo tutti gli sforzi che si possono fare risultano essere vani. Il 'Summer Camp di Ragazze digitali' ha un elemento in più, perché è dedicato non solo ai giovani, ma alle studentesse. La tematica di genere è molto importante perché le ragazze tendono ancora oggi a fare scelte dettate da stereotipi, condizionamento culturale e delle famiglie e quindi si rivolgono ancora troppo poco a discipline facenti parte dell'ambito STEM (dall'inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics) e in particolare all'informatica e al digitale. È fondamentale tenere presente che il lavoro del futuro sarà fortemente connesso con queste materie. Noi come Amministrazione abbiamo il dovere di sostenere questi progetti con particolare attenzione al mondo femminile." Il contributo del Comune di Modena si rivela prezioso per la realizzazione di questo progetto, il cui fine, ovvero avvicinare il genere femminile all'uso consapevole delle nuove tecnologie, sarà ripresentato a Modena Smart Life, festival della cultura digitale promosso dal Comune di Modena e che si terrà dal 27 al 29 settembre.
Un tipo di competenze, quelle digitali, che sono trasversali, valide cioè per tutte le possibili carriere professionali, e assumendo un peso sempre maggiore che non può essere ignorato. Si pensi che solo in Europa, un milione di posti di lavoro nel settore informatico sono vacanti, posti che potrebbero essere occupati da donne. Eppure, ciò non si verifica, perché le ragazze
non sono preparate verso la tecnologia, rischiando perciò di essere tagliate fuori. In tal senso, è indicativa la percentuale di iscrizioni femminili al Dipartimento di Ingegneria di Modena: tra il 15 e il 20% (per saperne di più leggi l'articolo). Per questo motivo, come ribadito da Silvia Bedodi, è importante: "Curare questo tipo di preparazione. Il nostro obiettivo è proprio quello di contribuire alla promozione del Camp presso le scuole." Una promozione che ha dato i suoi frutti, raggiungendo in questa edizione 2019 ben 120 ragazze, di cui 70 a Modena e 50 a Reggio Emilia!
Inoltre, il Summer Camp ha goduto di un potenziamento a livello organizzativo, vedendosi raddoppiare il numero di tutor, il cui ruolo è essenziale per portare avanti questo progetto, come afferma Michele Colajanni, Professore di sicurezza informatica presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” (Unimore) e Responsabile dell'Unità Operativa Sicurezza Informatica all'interno del CRIS (Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Sicurezza e Prevenzione dei Rischi ): "Non è la tipica formazione fatta dal docente che parla dalla cattedra, bensì si tratta di una docenza orizzontale, ovvero i tutor si spostano tra i banchi, quindi c'è scambio di opinioni, e il learn by doing, cioè si impara facendo." A tal proposito, Stradanove ha avuto l'occasione di parlare con uno di questi tutor, Emanuele, studente al terzo anno dell’Università di Scienze Informatiche a Modena. "È stata una bella esperienza", afferma entusiasta, "ho ricevuto tanto e spero anche di aver dato qualcosa a loro, magari anche il piacere di ripercorrere questa strada frequentando l’Università di Scienze Informatiche." Nelle quattro settimane del Summer Camp, Emanuele ha cercato di avvicinare le ragazze al mondo informatico attraverso lezioni teoriche su Python, un linguaggio di programmazione, ma anche mediante un approccio pratico. Infatti, nelle ultime due settimane i tutor avevano il compito di supervisionare i diversi progetti realizzati dalle studentesse, che, divise in gruppo, dovevano inventare un videogioco dal tema a scelta
Chi può partecipare al Summer Camp? Le ragazze di terza e quarta superiore di tutti gli istituti! Il progetto non ha limiti e qualsiasi scuola superiore può aderire, sia che essa sia in Emilia-Romagna o in qualche altra regione, come riferisce Silvia Bedodi: "Tutte le scuole possono partecipare: una volta abbiamo avuto ragazze provenienti da Roma, Milano. Il Camp è aperto, non abbiamo limiti. La promozione avviene su Reggio Emilia e su Modena, ma abbiamo anche una classe di dieci ragazze di Suzzara (Mantova)." Nella giornata conclusiva, le ragazze hanno potuto presentare i loro progetti presso l'aula N del Dipartimento di Giurisprudenza di Modena, dove è stato consegnato anche il Premio "Hajar Louahbi", conferito per la terza volta consecutiva alla scuola superiore Selmi. Il premio vuole ricordare Hajar Louahbi, ragazza che morì tragicamente in un incidente con le sue due sorelle nel fiume Secchia, dopo venti giorni dal termine del Summer Camp, dove diede esempio di motivazione, impegno negli studi e capacità di collaborazione con le compagne. Il premio consiste in una somma in denaro di 500 Euro e una targa alla scuola che iscrive più ragazze.
Ragazze sveglie quelle che partecipano al Summer Camp di Ragazze Digitali, come ci tiene a precisare il Prof. Colajanni: "Tutte le ragazze che partecipano al Summer Camp hanno una caratteristica in comune: sono sveglie, entusiaste, e vogliono investire su loro stesse. Il remix culturale è incredibile, le ragazze provengono da scuole diverse, da esperienze diverse, da culture diverse, eppure arrivano ad essere molto affiatate tra loro." Stradanove ha intervistato due di queste ragazze che hanno partecipato al campo estivo a Modena: Emma, 17 anni iscritta al quarto anno del “Liceo classico Muratori – San Carlo” e Jennifer, di anni 17 che frequenta il quarto anno dell' ”Istituto Istruzione Superiore F. Selmi" di Modena, indirizzo biologico. In questa occasione le due studentesse si sono raccontate e hanno dato testimonianza di cosa significa per loro “essere una ragazza digitale”.
1. Cosa vi ha spinto ad iscrivervi al Summer Camp Ragazze Digitali?
Emma: Quando è stato presentato il progetto del “Summer Camp Ragazze Digitali” nella scuola che frequento, ho deciso di partecipare perché è una novità che ragazze che frequentano il liceo classico possano fare parte di questo progetto digitale e, in secondo luogo, per dimostrare a tutti che l'informatica non è un mondo esclusivo per gli uomini, ma anche le donne possono farcela e realizzarsi.
Jennifer: Volevo provare qualcosa di nuovo questa estate e quindi ho deciso di mettermi in gioco. L'informatica era un mondo che non conoscevo e che volevo scoprire.
2. Come si è svolto il Summer Camp? (In termini di organizzazione, partecipazione, condivisione, esperienza, acquisizione competenze?
Emma: Le prime settimane abbiamo assistito a lezioni al mattino e al pomeriggio con interventi di professori e tutor che hanno frequentato informatica. Queste giornate avevano lo scopo di spronarci ad iniziare questo percorso. Dal mio punto di vista, però, le ultime settimane sono state quelle più emozionanti e stimolanti perché abbiamo avuto la possibilità di creare il nostro videogioco. Siamo state divise in due gruppi: Python e Arduino, due linguaggi di programmazione informatica, dove potevamo mettere in pratica quello che avevamo imparato nelle settimane precedenti. Io e Jennifer eravamo nello stesso gruppo Python e abbiamo passato le giornate insieme.
3. Quale progetto avete realizzato?
Jennifer: Il nostro progetto era finalizzato a “rompere” alcuni stereotipi. Per questo motivo ci siamo concentrate sulle principesse Disney che in genere sono salvate dai principi. Noi abbiamo rivoluzionato tutto e fatto in modo che le principesse, dotate di armi, potessero salvare i loro principi dal male. L'obiettivo era quello di fare capire che le donne hanno in mano il loro destino e che sta a loro cambiarlo se non sono soddisfatte. Proprio come abbiamo fatto noi durante questo Summer Camp.
4. Come avete organizzato le varie fasi del progetto?
Emma: Il nostro gruppo era numeroso, composto da dieci persone. Ci siamo divise per ruoli in modo tale che ognuna avesse un compito.
Jennifer: La cosa importante da sottolineare è che abbiamo interagito e creato una collaborazione all'interno del gruppo, nonostante ognuna avesse un ruolo specifico in fasi diverse del progetto.
5. Punti di forza e di criticità del progetto?
Emma e Jennifer: Il punto di forza è da riscontrare sicuramente nel messaggio che volevamo trasmettere. Il punto di criticità è dato dal fatto che non abbiamo mai programmato, ma non pensiamo sia una criticità, infatti ci siamo divertite e abbiamo imparato, quindi, che anche quello che poteva essere un aspetto negativo si è trasformato in uno positivo ed è stata un'esperienza che ci ha permesso di acquisire nuove conoscenze.
6. Punti di forza e di criticità del Summer Camp?
Emma: Il punto di forza è rappresentato dal fatto che ho conosciuto tantissime ragazze speciali che mi hanno dato tanto. Ho anche incontrato ragazze che frequentano la mia stessa scuola e con cui non avevo avuto modo di relazionarmi prima. Non trovo punti negativi in questo progetto.
Jennifer: Anche io non riesco a trovare punti di criticità, abbiamo avuto, infatti, il sostegno dai nostri tutor. Lo staff è stata fantastico con noi e soprattutto con Emanuele, tutor, si è creato un buon rapporto. Vorrei dedicare un ringraziamento speciale a tutti coloro che fanno parte dello staff perché ci hanno supportato e sopportato in queste settimane.
7. Come avete vissuto questa giornata conclusiva del Summer Camp?
Emma: Siamo felici perché abbiamo realizzato in prima persona un progetto e penso che sia stato meraviglioso e importante. Io personalmente ero incapace e il Summer Camp di Ragazze Digitali dimostra che tutto è possibile e chiunque può imparare e cimentarsi in qualcosa di nuovo.
8. Consigliereste ad un'amica di iscriversi al Summer Camp?
Emma e Jennifer: Assolutamente sì. Un modo diverso di trascorrere la prima parte dell’estate, è un’esperienza da provare, dove si ha anche l’occasione di conoscere altre persone, oltre che di acquisire nuove competenze.
9. Cosa significa per voi essere una “Ragazza Digitale”?
Emma: Significa davvero tanto. In queste settimane abbiamo avuto l'opportunità di scoprire che dietro all'informatica e al digitale c'è un mondo dietro e vogliamo acquisire maggiori conoscenze. Lo staff si è messo a disposizione per altri corsi e in particolare Francesco Faenza,docente del Summer Camp e vicepresidente dell'associazione Digital Dreamers, e si è offerto di aiutarci in questo.
Jennifer: Significa tanto anche per me. È stato importante anche imparare a risolvere i problemi che si potevano presentare. Infine è stato divertente e mi ha permesso di conoscere nuove persone.
Un'esperienza entusiasmante che ogni ragazza di oggi è chiamata a vivere, per diventare così una Ragazza Digitale... Al prossimo Summer Camp
A cura di
Laura Guaitoli ed Elisa Zanetti
luglio 2019