GIOCO D'AZZARDO, LA SITUAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA

640 le persone seguite dai servizi nel 2011

GIOCO D'AZZARDO, LA SITUAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA

Stradanove da quasi 10 anni ha, tra gli altri, anche un servizio di consulenza online dedicato alGioco d'azzardo.
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La redazione
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La situazione in Emilia-Romagna

Sono 640 le persone che in Emilia-Romagna nel 2011 si sono rivolti ai Sert per dipendenza da gioco. Sono state 512 nel 2010, ma si stima che siano almeno 10mila quelle esposte a un rischio alto per questa patologia.

Gli utenti che arrivano ai servizi sono in prevalenza uomini (79,5%) e abbastanza giovani, anche se il picco del problema si verifica intorno ai 40 anni. In almeno un quarto dei casi questi soggetti hanno altre patologie associate, come dipendenza da sostanze o patologie psichiatriche.

Questi i dati diffusi nel corso del convegno "Gioco d'azzardo, dalle illusioni alla realta'" promosso dalla Regione che si è tenuto pochi giorni fa a Bologna. Nel corso del convegno si è visto anche che si gioca soprattutto al bar (86% delle donne che hanno giocato nell’ultimo anno, 77% gli uomini), a casa propria o di amici (18% uomini, 14% donne), nelle sale scommesse (11% uomini, 1% donne) o su internet (13% uomini, 2% donne).

Tra i giochi preferiti il lotto e il superenalotto (67% delle donne che hanno giocato nell’ultimo anno, 64% gli uomini), seguono gratta e vinci, lotto istantaneo (58% donne e 55% uomini) e le scommesse sportive (19% uomini e 6% donne). Al Sert ci si arriva in massima parte in modo autonomo (51,41%), oppure su indicazione dei familiari (12,34%), dei servizi sociali (8,59%), dei medici di base (7,03%) o di altri servizi Ausl (5,16%).

In Emilia-Romagna tutte le Ausl hanno già un punto di accesso per questa patologia con l’apporto di gruppi di auto mutuo aiuto già attivi sul territorio per i pazienti e le loro famiglie. Si punta anche sulla prevenzione, con i modelli a rete già sperimentati per la dipendenza da alcol e per la promozione di stili di vita salutari, promuovendo percorsi di conoscenza del fenomeno nelle scuole e formando gli insegnanti. Contro il gioco d’azzardo si lavora soprattutto con i docenti di matematica perché diano ai ragazzi gli strumenti adeguati a dare la reale percezione delle possibilità di vincita nel gioco.