Eurostudent 2016-2018 : le condizioni di vita e di studio degli studenti universitari

Studiano molto. Non si accontentano della laurea, puntano a proseguire la formazione con percorsi post universitari. Partecipano a programmi di mobilità internazionale. Fanno piccoli lavori part-time per mantenersi e per non pesare sulle famiglie.

Eurostudent 2016-2018 : le condizioni di vita e di studio degli studenti universitari

Sono stati presentati lo scorso 12 dicembre a Roma - a cura del MIUR - i risultati della ottava indagine Eurostudent realizzata

L’Indagine Eurostudent sulle condizioni di vita e di studio degli studenti universitari è realizzata in Italia nell’ambito del progetto di Indagine comparata europea “Social and economic conditions of student life in Europe”, condotta in circa trenta paesi europei.

L’obiettivo generale del progetto Eurostudent è rendere disponibili dati quantitativi e indicazioni valutative utili alla definizione delle politiche nazionali ed europee per gli studenti e per lo sviluppo dello Spazio europeo della formazione superiore.

La  ricerca in Italia ha coinvolto un campione di 5000 studenti universitari, rappresentativo dell'intera popolazione di riferimento e si è occupata delle seguenti tematiche:

- le condizioni di vita e di studio

- l'accesso agli aiuti economici, le borse di studio e le tasse universitarie

- la valutazione dell'esperienza di studio e i progetti per il futuro

- le entrate e le spese degli studenti che vivono "fuori casa"

Le condizioni di vita e di studio

Gli studenti universitari provenienti da famiglie con livello di istruzione medio-basso nell'ultimo decennio sono diminuiti di quasi il 30%, mentre sono cresciuti (17%)   gli studenti con genitori laureati. Questo divario sembra essere acuito dagli effetti della crisi economica, che condurrebbe ad una riduzione di studenti provenienti da contesti sociali svantaggiati.

Gli studenti fuori sede sono circa un terzo degli iscritti e sono in aumento negli ultimi anni, anche se di fatto sono soltanto uno su cinque a trovare alloggio in una struttura DSU, obbligando i restanti a ricorrere al mercato privato degli affitti. Anche per questa ragione sarebbe più diffuso in questi ultimi anni il pendolarismo. Infatti tra coloro che abitano con le famiglie di origine, uno studente su quattro studia in sede, i restanti sono pendolari, ovvero si spostano giornalmente dal comune di domicilio alla sede universitaria.

L'accesso agli aiuti economici, le borse di studio e le tasse universitarie

Gli studenti provenienti da famiglie con condizioni economiche non privilegiate hanno accesso agli aiuti economici più degli studenti figli di genitori laureati.

Fra gli studenti in condizioni socioeconomiche medio-basse uno su due ha fruito di uno o più aiuti economici (che consistono in esoneri totali, parziali, borse di studio DSU e collaborazioni part-time con le università).

In generale si evidenzia un progressivo miglioramento delle capacità di selezionare e sostenere i destinatari.

La valutazione dell'esperienza di studio e i progetti per il futuro

La valutazione degli studenti è sintetizzata dall'Indice di Valutazione Positiva (IVP) che individua la percentuale di studenti che si dichiarano del tutto oppure molto soddisfatti.

4 studenti su 5 si dichiarano soddisfatti della preparazione teorica acquisita. I giudizi migliori sono espressi dagli studenti iscritti a corsi di Laurea magistrale del gruppo scientifico (IVP 92,6). I meno soddisfatti  gli studenti iscritti a corsi di laurea area giuridica.

La valutazione della preparazione pratica è prevalentemente negativa anche se negli anni il giudizio positivo è cresciuto.

Tra i più soddisfatti gli studenti iscritti a corsi di Laurea dell'area medica (IVP 72,5) e  quelli iscritti a Facoltà dell'ambito insegnamento. Coloro con un livello di soddisfazione più contenuto appartengono principalmente ai corsi di laurea ad indirizzo psicologico.

Le entrate e le spese degli studenti che vivono "fuori casa"

E' pari a circa 9 mila euro la spesa sostenuta annualmente dagli studenti che vivono "fuori casa", in particolare i costi riguardano le tasse, l'alloggio, il cibo ed i trasporti, oltre che i materiali didattici.


Tempo dedicato per studio e lavoro

Dedicano ad attività di studio in media 43,2 ore a settimana, con differenze tra aree universitarie: gli studenti dell'area medica, chimico-farmaceutica, ingegneria impegnano più ore a settimana nelle attività di studio, mentre dedicano meno ore degli altri alle attività lavorative.

In generale, gli iscritti alla macro area tecnico-scientifica dichiarano di dedicare più ore di studio rispetto alla media generale.

Un tempo inferiore invece lo dedicano gli studenti delle aree sociali e di scienze umane, ma riescono ad avere un impegno di tempo di lavoro più alto rispetto alla media regionale.

Da segnalare due aspetti relativi all'interazione studio-lavoro:

- Anche gli studenti che lavorano dichiarano un tempo consistente dedicato allo studio. Il tempo dedicato allo studio diminuisce significativamente solo per coloro che lavorano più di 30 ore a settimana.

- In sostanza, gli studenti che lavorano rinunciano ad una parte del proprio tempo libero, segnale di una forte motivazione allo studio che si riflette anche nell'immagine di sè: alla domanda sul vedersi in primisi come lavoratori o studenti, i 2/3 degli studenti lavoratori hanno dichiarato di sentirsi in primis studenti.

Fonte: Eurostudent

Dicembre 2018