Lo smartphone per leggere e imparare: una ricerca modenese sui ragazzi

il 53% dei ragazzi utilizza il cellulare per leggere ebook e l'85% ritiene dovrebbe essere usato a scuola

Lo smartphone per leggere e imparare: una ricerca modenese sui ragazzi

A Modena il 53% dei ragazzi utilizza il cellulare per leggere ebook. Lo evidenzia la ricerca "Smartphone, yes we learn" realizzata all’interno del progetto Smart Generation, coordinato dal Centro Culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena in collaborazione con Solidarci, Fundacion Cibervoluntarios, Anfmr Rural Women National Association,Youth Association Ligzda, Eaea - European Association for the Education of Adults.

Scopo del progetto, quello di ideare un modello educativo che tenga conto delle nuove tecnologie e del ruolo che queste hanno nella vita degli adolescenti e prevenga il rischio di disturbi psicofisici, comportamenti compulsivi e rischi per la sicurezza personale.

Da maggio a ottobre 2016 sono stati presi a campione 1735 ragazzi e 445 insegnanti/educatori (di diversa nazionalità viste le associazioni che hanno collaborato, tra questi 509 ragazzi italiani) cui sono stati sottoposti due questionari.

Al di là del podio, confermato da diverse ricerche sul tema, conquistato dalle app Youtube, Whatsapp e Instagram, quella che emerge è la richiesta da parte dei ragazzi di rivedere l'uso dello smartphone nelle scuole: non più elemento di distrazione ma strumento di apprendimento. Nei ragazzi pare ci sia una qualche consapevolezza della disfunzionalità dello smartphone durante le lezioni infatti c’è molto più accordo con l’affermazione “lo smartphone in classe distrae” rispetto all’affermazione “lo smartphone in classe potrebbe facilitare l’apprendimento”.

Una necessità che emerge soprattutto in relazione alla percezione che i ragazzi hanno di esso: "I social per i giovani non rappresentano solamente una centralità d’uso ma in primo luogo si tratta di una centralità valoriale e sono definiti indispensabili. Indispensabili perché sono capaci di semplificare e stabilizzare le relazioni e i tempi in un contesto accelerato e complesso ma allo stesso tempo sono strumenti in grado di aumentare la molteplicità del reale e le occasioni di socialità".

Un dato curioso è quello rispetto all'uso dei social media: "Comparando le risposte dei ragazzi con quelle degli insegnanti/educatori è interessante notare come mediamente i giudizi maggiormente positivi rispetto l’utilità dei social media in ambito didattico/educativo siano quelle degli insegnanti/educatori e non quelle dei ragazzi. La ragione sta probabilmente nella progettualità o intenzionalità educativa che viene assegnata a questi mezzi dagli insegnanti/educatori che, se utilizzati sono considerati uno strumento didattico".

Tra i 5 Paesi considerati nella ricerca (Italia, Spagna, Romania, Lettonia, Belgio), gli studenti italiani sono con il 53% al secondo posto tra quelli che usano lo smartphone come ebook reader, preceduti dalla Romania. Sono sempre gli intervistati italiani, con l'85%, a ritenere in maggioranza che possa costituire uno strumento di apprendimento e, infatti, sono gli studenti che lo usano maggiormente per velocizzare le ricerche e che ritengono sarebbe utile introdurre la possibilità di accedere al wi-fi a scuola durante le lezioni per scopi educativi.

Anche i docenti e gli educatori intervistati italiani sono quelli tra tutti che usano maggiormente gli ebook, secondo solo al Belgio con uno scarto del 2%.

Oltre ai risultati della ricerca, dal progetto è risultato anche una guida didattica in ebook che orienta alla Smart Education, scaricabile gratuitamente.

Angela Politi

20 giugno 2017