UNA DONNA SOSPESA, LORENZO SILVA

Due investigatori, un caso intricato, tanta ironia e un colpo di scena finale. Che volere di più da un giallo?

UNA DONNA SOSPESA, LORENZO SILVA

Si chiama Rubén Bevilacqua, si fa chiamare Vila perché sembra proprio che gli spagnoli trovino difficile pronunciare il suo cognome. Uruguyano con un bisnonno italiano e una madre spagnola, Vila ha una laurea in Psicologia ma ha capito presto che sarebbe morto di fame lavorando in quel campo. Perciò è entrato nel corpo delle Guardia Civil di Madrid e fa l’investigatore.

Non dice molto di se stesso, dovrebbe avere più o meno trentacinque anni, abbastanza vecchio da considerare giovanissima la collega Chamorro (la chiama sempre con il cognome, scopriamo tardi che si chiama Virginia), abbastanza giovane da non essersi buttato l’amore alle spalle. Anche se è un cinico, smaliziato, irriverente, brusco e ironico.

Vila e Chamorro vengono mandati nell’isola di Maiorca per investigare sulla morte di una giovane e bellissima ragazza austriaca. Eva Heydrich è stata trovata appesa alla trave del soffitto di una villa presa in affitto dall’amica Regina Bolzano, svizzera e molto più anziana di lei. Non si tratta di suicidio: la vittima, interamente nuda, ha due pallottole in corpo. Regina è scomparsa: è stato un delitto passionale? Vila e Chamorro sono ‘travestiti’ da turisti, è facile confondersi nella folla dei vacanzieri in cerca di divertimento.

Facile anche raccogliere pettegolezzi più o meno fondati sulle due donne, una volta che si sa quali locali frequentassero. Il legame tra le due donne era chiaramente di natura lesbica, ma chissà quanto deve essere stata gelosa Regina, testimone del comportamento sfacciatamente promiscuo della bellissima Eva. E tuttavia pare proprio impossibile che la donna più anziana sia l’assassina. Ci sono le sue impronte sulla piccola pistola con cui sono stati sparati i colpi, ma è improbabile che Regina abbia avuto la forza di trascinare il cadavere in casa (perché poi farlo passare da una finestra se lei aveva le chiavi?) e issarlo con la corda alla trave. Uno dopo l’altro Vila e Chamorro incontrano una serie di persone che possono essere state implicate nel delitto- un affascinante djay che è stato nella Legione Straniera, una donna alquanto ambigua che fa la cameriera in un ristorante, due coppie di italiani. Quello che salta fuori è che Eva se la faceva con tutti, uomini e donne, cambiando partner a velocità impressionante. E gli alibi sono difficili da controllare.

Vila e Chamorro si divertono parecchio, loro malgrado. E noi lettori insieme a loro. Perché, per farsi un’idea di quello che è successo, le due Guardias devono frequentare discoteche e locali notturni, bere più di quanto mai si sognerebbero di fare in divisa, flirtare con chi potrebbe lasciarsi sfuggire qualcosa di interessante su Eva, andare a fare il bagno in una spiaggia per nudisti (svestiti appropriatamente, si intende). E così Chamorro, così seria e pudica alla partenza, svela di avere un fisico da urlo (e dire che Vila avrebbe preferito partire con un’altra Guardia, corteggiata da tutto il Corpo!) e un comportamento sexy che fanno cambiare idea al nostro Vila.

Quando già ci sono due persone agli arresti, accusate di omicidio, quando la soluzione del caso sarebbe di gradimento ai piani alti della polizia, una brillante intuizione di Vila causa un colpo di scena radicale, con un affondo nello stile di vita della gioventù in cerca di divertimento.

Il ritmo del romanzo di Lorenzo Silva è veloce, lo stile è brillante. La lettura ci diverte, restiamo contagiati dall’umorismo e dall’autoironia del protagonista. Aspettiamo con curiosità il nuovo caso di Rubén Bevilacqua: ci saranno degli sviluppi nella storia neppure incominciata tra di lui e la bella Virginia Chamorro?

Lorenzo Silva, Una donna sospesa, Ed. Guanda, trad. Roberta Bovaia, pagg.248, Euro 17,00