UN PO' DI FOLLIA IN PRIMAVERA di Alessia Gazzola

Mentre la Rai lancia la serie ispirata ai suoi libri, le avventure di Alice Allevi tornano anche in libreria.

UN PO' DI FOLLIA IN PRIMAVERA di Alessia Gazzola

L’aspettavamo, Alice Allevi, al varco dell’autunno. Anche se il titolo “Un po’ di follia in primavera” (una citazione di Emily Dickinson, come ci dice la scrittrice- A little Madness in the Spring/ Is wholesome even for the King), ci parla di un’altra stagione. Sono passati gli anni, per fortuna, una volta tanto, sono passati sia per noi e sia per la protagonista dei medical thriller di Alessia Gazzola. Cinque anni fa, quando è stato pubblicato il primo libro della serie, Alice aveva appena iniziato il corso di specialistica in medicina legale. Si era iscritta perché affascinata dal bel Claudio Conforti di cui sarà sempre un poco innamorata anche quando un altro uomo, il giornalista giramondo Arthur, appare sulla scena della sua vita sentimentale. Arthur che, guarda caso, è figlio del ‘Supremo’, il direttore dell’Istituto di medicina legale a cui va tutta la stima e il rispetto di Alice. Cinque anni dopo, cinque romanzi dopo, Alice sta terminando la specializzazione, è sempre l’obiettivo delle frecciate scherzose (le fanno male, però) di Claudio (ormai è CC, come un vip) e della temuta Wally che ha preso il posto del Supremo che è andato in pensione, è sempre un po’ svagata, spendacciona, ritardataria, ma c’è una grossa novità: fa coppia con Arthur che ha ridimensionato la sua carriera giornalistica per passare più tempo a Roma con Alice, vivono insieme. Alice ha definitivamente dimenticato CC? Vedremo…diamo tempo al tempo…Perché dovrebbe essere dispiaciuta, Alice, di concludere gli studi? Perché sente già la nostalgia di corridoi noti, delle stanze in cui entra ogni giorno, delle persone che conosce da cinque anni?

La bravura di Alessia Gazzola è nel mischiare i generi rosa e giallo in un giusto dosaggio- Alice non sarebbe Alice senza quell’aria da ‘Alice nel paese delle meraviglie’ e senza un delitto in cui ficcare il naso. Questa volta è morto- di certo assassinato e con un arma da taglio- uno psichiatra famoso che è stato professore di Alice all’Università e che Claudio Conforti ha convocato di recente per un consulto. Il professor Ruggero D’Armento è stato ucciso nel suo studio nella clinica privata da lui diretta. Era l’ora di ricevimento per i pazienti, ma le telecamere di sorveglianza sono d’aiuto per individuare chi sia entrato e possa essere colpevole. La moglie che sta facendo le pratiche per il divorzio? La donna che affiancava il professore nella ricerca e che forse era la sua amante? Un paziente in cura? Qualcuno che ha motivo di risentimento nei confronti del professore per qualche sua delibera in passato? Ad ogni modo è incredibile, è proprio vero che ognuno ha un lato buio, viene fuori che l’amabile professore che Alice tanto stimava non era poi così straordinario, che era un manipolatore.

Le vicende private di Alice- la nonna che ha un ictus, il viaggio di lavoro a Washington (e i soldi per andare? meno male che ci pensa la nonna) in compagnia del tentatore CC, la stesura della tesi (è proprio da Alice consegnarla all’ultimo momento e in condizioni grafiche che attirano lo scherno della Wally), l’arrivo della madre di Arthur nonché ex-moglie del Supremo- si alternano alle indagini per scoprire l’assassino di D’Armento (e si incontra una galleria di personaggi delineati, tutti, con la solita finezza) e chi legge seguita a voltare pagina, intrattenuto dal brio della scrittura, divertito, tenuto in sospeso da un duplice quesito: chi ha ucciso il noto psichiatra e perché? Verrà fissata la data di nozze di Alice e Arthur, ora che lei ha anche l’anello di fidanzamento, oppure…?

E ancora una volta Alessia Gazzola non ci ha deluso.

IA Alessia Gazzola, “Un po’ di follia in primavera”

Ed. Longanesi, pagg. 350, Euro 14,37, ebook 9,99

Recensione a cura di Marilia Piccone

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