Shadowhunters: il mondo di Cassandra Clare tra libri, film e serie tv

Shadowhunters: il mondo di Cassandra Clare tra libri, film e serie tv

È nata a Teheran da genitori statunitensi e ancor prima di iniziare il liceo aveva già girato mezzo mondo con la famiglia. Non stupisce che i libri di Cassandra Clare, al secolo Judith Rumelt, sappiano fare assaporare atmosfere esotiche con la stessa intensità di quelle metropolitane o rurali, qualunque sia l’ambientazione della sua ultima opera. L’ultima di innumerevoli, tra l'altro, vista la produttività di questa autrice che dal 2005 al 2015 ha pubblicato 22 opere tra libri della saga “The Shadowhunters Chronicles” (“Le Cronache dei Cacciatori di demoni”), raccolte di racconti, outtakes, libri scritti a quattro mani con l’amica Holly Black e short fictions. Il suo prossimo volume uscirà a marzo di quest’anno, giusto per non smentirsi.

The Shadowhunters Chronicles

È, tuttavia, la serie urban fantasy “Shadowhunters” che l'ha portata al successo nel 2007.

La protagonista, Clarissa “Clary” Fray, vive una vita da normale teenager newyorkese, tra screzi con la madre iperapprensiva, la passione per il disegno e le amicizie, soprattutto quella con Simon Lewis, perdutamente innamorato di lei.

La sua vita è destinata a cambiare il giorno del suo sedicesimo compleanno, quando in un locale, il Pandemonium, assiste ad un omicidio per mano di tre ragazzi con la pelle segnata da strani tatuaggi. O, almeno, questo è quello che è convinta di aver visto. Nessuno, infatti, oltre lei, sembra aver notato qualcosa e nessuno le crede, quando lo racconta.

Quella notte è solo l'inizio di una serie di eventi inspiegabili, destinati a sconvolgere tutto ciò in cui ha fiducia. Il giorno dopo, uscita di casa dopo l'ennesima litigata, incontra uno dei ragazzi del Pandemonium e lo segue per capire cosa sia successo la sera prima, finché non riceve una strana chiamata dalla madre. Preoccupata, interrompe la conversazione con Jace Wayland, il ragazzo del locale, e corre verso casa. Arrivata in un appartamento ormai devastato, viene quasi uccisa da un demone lasciato lì ad aspettarla. Viene salvata appena in tempo da Jace, che si rivela un Cacciatore di demoni, ma i problemi di Clary non sono finiti: sua madre è scomparsa e per scoprire cosa le è accaduto, la ragazza deve fare i conti con alcune scomode verità.

1)Jocelyn Fray, sua madre, non è chi dice di essere.

2)Lei, Clary, non è chi crede di essere.

3)I demoni esistono e vivono tra i Mondani (gli umani), così come quelli che vengono chiamati Nascosti: fate, stregoni (figli di demoni e umani), vampiri e licantropi.

4) Esistono persone con il dono di vederli e combatterli: i nephilim ovvero gli Shadowhunters, discendenti da una stirpe antica, che ha ricevuto dall' Angelo Raziel il compito di portare avanti sulla Terra l’eterna lotta tra bene e male.

Clary deve imparare a difendersi dai demoni e collaborare con gli Shadowhunters, nonostante sua madre abbia passato gli ultimi sedici anni a nascondersi da loro.

Quella della Clare è una saga che rapisce al punto di trovarsi dalla “Città di ossa”, il primo volume, alla “Città del fuoco celeste”, che conclude la serie “Mortal Instruments”, con il solo pensiero di mettere le mani sui vari prequel, sequel e raccolte di missing moments.

C’è azione, magia, mitologia, riferimenti biblici estremamente curati, tanta ironia nei dialoghi e quel tocco di romance che non fa mai male e non scade nella banalità. Questi sono gli ingredienti che hanno portato a tanti riconoscimenti letterari, ai primi posti nelle classifiche dei bestseller, a un film e ora ad un adattamento televisivo.

La serie tv

Da quel rumor, poi rivelatosi fondato, secondo cui la saga di Cassandra Clare sarebbe diventata una serie tv, abbiamo dovuto attendere più di un anno, ma finalmente ci siamo.

Ieri il primo episodio di “Shadowhunters” è andato in onda in America e oggi sarà visibile in Italia, grazie alla cessione dei diritti per la distribuzione oltreoceano da parte di Freeform (ex ABC family) a Netflix che da ottobre è sbarcato anche nel nostro Paese. Per una volta, i fan più accaniti si potranno godere una prima visione di tutto rispetto senza aspettare i lunghi tempi di doppiaggio!

Il paragone inevitabile con il film

Il film “Shadowhunters – Città di ossa” prodotto dalla Costantin nel 2013 aveva lasciato molti con l’amaro in bocca. Non tanto per l’annuncio, poi ritirato, di un sequel previsto per il 2014, quanto per l’adattamento in sé.

Nonostante un cast di tutto rispetto che vede nei ruoli principali attori come Jonathan Rhys-Meyer (Valentine Morgenstern), Lena Headey (Jocelyn Fray), nota per ruoli come quello di Cersei (Games of Thrones) o della regina di Sparta (300 e 300 – L'alba di un impero), Lily Collins (Clary Fray) di “Priest” e “Biancaneve”, Jamie Campbell Bower (Jace Wayland) noto per “Sweeney Todd”, “New Moon”, “Breaking Dawn” o “Harry Potter e i Doni della Morte”, il film nel complesso non ha funzionato. È frettoloso nella trama, poco curato su aspetti fondamentali e peculiari della saga come il legame di parabatai tra Alec e Jace. I tratti somatici dei personaggi e il loro stile sono stati stravolti in nome di un’elaborazione di cui non si riesce a trovare un senso.

Last but not least, si svela al pubblico un aspetto molto particolare del rapporto tra Jace e Clary (che non sveliamo per non cadere nello spoiler) su cui giocano equivoci, suspence e tensione emotiva per tre libri successivi e che invece nel film è stato bruciato nel giro di poche frasi tra Hodge (mentore di Alec, Isabelle e Jace all'Istituto per Shadowhunters) e Valentine.

Due cast a confronto

Sebbene gli attori scelti abbiano in qualche caso meno esperienza rispetto ai rispettivi interpreti del film, la serie tv promette bene. A partire dal casting che ha tenuto i fan col fiato sospeso sui social tra Twitter e, soprattutto, tumblr (su cui la scrittrice gestisce un proprio blog).

Se Dominic Sherwood ha fatto subito breccia nei cuori, senza togliere i rispettosi ossequi a Bower che lo ha preceduto nei panni del biondo e sfrontato Jace, Katherine McNamara ha fatto forse più fatica a sostituire la Clary di Lily Collins, nonostante i boccoli rossi e l’interpretazione nei promo abbiano nei mesi a seguire dissipato molti dubbi.

La sostituzione che ha senza dubbio riscosso più successo è quella relativa al personaggio di Valentine Morgenstern, il villain della situazione. Nonostante nessuno metta in dubbio la bellezza e la bravura dell’irlandese Rhys-Meyers, la sua versione di Valentine con i dreadlock e il giubbotto di pelle sbottonato a mostrare il fisico scolpito ha soddisfatto più gli ormoni che le aspettative sul personaggio. Alan Van Sprang, che abbiamo già visto in “Saw” e che, peraltro, è stato per otto episodi collega proprio di Rhys-Meyers nella serie “I Tudors”, rispecchia molto di più l’idealista ma distinto e brizzolato Valentine.

Storia più o meno simile per Isabelle Lightwood: i fan sembrano aver detto senza troppi rimpianti addio all’ossuta Jemima West, per dare il benvenuto alla bellezza latina di Emeraude Tobia, perfetta per la provocante discendente dei Lightwood.

Le novità della serie

Sono tanti i motivi, dunque, per i quali, dopo la delusione derivata dal flop del film, il pubblico di Cassandra Clare aspetta con trepidazione di vedere in azione un cast che su Twitter ha dimostrato di essere piuttosto affiatato (elemento base di molte serie di successo).

Ciò non toglie la preoccupazione riguardo certe novità che sono emerse durante la fase di promozione. Perché si sa, non c'è popolo più conservatore di quello dei lettori, quando si parla di adattamenti cinematografici o televisivi dei libri.

Innanzitutto, Clary ha diciotto anni, non sedici come nei libri, ed è una studentessa della Brooklyn Academy of Art. Luke Garroway, vecchio amico di Jocelyn della quale è segretamente innamorato, nel film è anche un poliziotto che grazie al suo lavoro tiene d'occhio il mondo dei Nascosti. Sono stati introdotti, inoltre personaggi ex novo come il Capitano Vargas, il licantropo Theo e la Cacciatrice Lydia Branwell.

Bisogna considerare, inoltre, che la serie tv partirà narrativamente dal primo libro “Città di ossa”, ma integrerà fin dalla prima stagione personaggi, come la vampira Camille, che, in realtà, appaiono nei libri successivi.

Per concludere, una serie tv, rispetto ad un film, sembra un prodotto molto più adatto a sviluppare l'estensione narrativa dei libri della Clare e, almeno finora, sembra che le scelte dei produttori siano state abbastanza in linea con i libri e con le aspettative del pubblico. Resta da accettare il fatto che come ogni prodotto artistico, anche un adattamento televisivo porta con sé una più che legittima interpretazione. Possiamo solo sperare che questa segua i binari di una rielaborazione sensata e coerente con la filosofia e le linee portanti del meraviglioso universo creato da Cassandra Clare, senza stravolgimenti che spezzino il cuore di noi poveri lettori.

Per dirla con le parole di Oliver Queen: Please, don't fail this fandom.

Articolo a cura di Angela Politi

 Foto dal sito ufficiale Shadowhunterstv.com