LA BELLA DI BUENOS AIRES, MANUEL VÀZQUEZ MONTÀLBAN

Una riflessione filosofica e malinconica sulla storia e la memoria di cui la città di Barcellona si fa specchio

LA BELLA DI BUENOS AIRES, MANUEL VÀZQUEZ MONTÀLBAN

Sono passati esattamente dieci anni, da quando lo scrittore catalano Montabàn moriva a causa di un infarto. Dalla sua penna, oltre ad altri importanti saggi, erano nati il detective Pepe Carvalho e il suo aiutante Biscuter, che si muovevano in una Barcellona “crepuscolare” e alquanto degradata.

   Feltrinelli pubblica un lungo racconto inedito dello scrittore, “La bella di Bueno Aires”, un'indagine del nostro Carvalho risalente al 1997.

   Tutto comincia con un fax... Biscuter tenta di far comprendere al suo capo, l'importanza di possedere un fax e soprattutto l'uso che se ne può fare. Il nostro detective riceve un messaggio: una certa Dorotea è alla ricerca di Helga, la donna che decenni prima era destinata a diventare l'Emanuelle argentina.

   Barcellona, zona del Barrio Chino: il corpo di una barbona viene ritrovato tra i rifiuti. La donna è Helga, i cui sogni di gloria e le ambizioni sono stati spazzati via dal regime militare. Seguiranno altri cadaveri, quelli di uomini che un tempo avevano fatto parte della vita di Helga.

   Carvalho si muove nella sua Barcellona fatta di prostitute , droga e locali equivoci. Con il suo stile a volte ironico ma spesso crudo, Montalbàn è ancora critico verso la sua società, verso la storia, le guerre e il passato: “Il passato è il luogo dove abitano le cause, vale a dire i colpevoli. Per questo i colpevoli insistono tanto sull' inutilità del passato. Vogliono un mondo senza colpevoli ma quando la cosa risulta impossibile, quando il passato resuscita la colpa, i colpevoli tornano a uccidere, tornano a essere quello che sono sempre stati . Assassini”.

   E Montalbàn scoprirà gli assassini di Helga o Palita, e sarà l'unico ad  avere pietà per la povera sfortunata.

   In fin dei conti l'unica sua colpa era stata quella di inseguire un sogno, e i sogni, come  sappiamo,  non sempre si avverano.

Manuel Vàzquez Montàlban, La bella di Buenos Aires, Feltrinelli Editore, pagg.156, euro 10