L’ENIGMA DELLE SABBIE, ERSKINE CHILDERS

Un romanzo d’avventura dal passo lieve e affascinante

L’ENIGMA DELLE SABBIE, ERSKINE CHILDERS

Björn Larsson, l’autore de “Il cerchio celtico”, ha detto di aver letto e riletto “L’enigma delle sabbie” di Erskine Childers. Di più. Ha detto che “uno dei motivi per cui ho scritto il mio romanzo era che avrei voluto leggerne un altro di Childers.” La casa editrice Lantana ci propone la versione integrale di questo romanzo scritto tra il 1901 e il 1903 da un uomo la cui vita stessa potrebbe essere il soggetto di un romanzo. Perché Erskine Childers, figlio di madre irlandese e padre inglese, non era una persona comune.

Bastano un paio di dettagli relativi alla sua morte- il momento estremo di verità- per rendercene conto. Arrestato e condannato a morte dalle autorità del Libero Stato di Irlanda nel 1922 perché trovato in possesso illegale di un’arma, che peraltro gli era stata regalata da Michael Collins, davanti al plotone di esecuzione disse, “Fate un passo avanti, ragazzi. Così farete meno fatica.”. Eamon de Valera, primo presidente della Repubblica d’Irlanda, disse di lui, “E’ morto da principe qual era.” Uno dei figli di Erskine Childers diventò quarto presidente della Repubblica d’Irlanda.

E adesso, pronti per salpare! Issate le vele, vento in poppa! E’ probabile che soffriate il mal di mare a bordo del Dulcibella, un’imbarcazione che era stata una lancia di salvataggio prima di essere trasformata in uno yacht adatto ad un fine settimana in acque tranquille e non ad affrontare il mare del Nord o il Baltico. Quando Carruthers, con un impiego al Ministero inglese, riceve dall’amico Davies l’invito a raggiungerlo per una breve crociera a caccia di anatre lungo i fiordi dello Schleswig, si lascia tentare ed accetta. Carruthers non sa a che cosa va incontro. Altro che crociera (aveva messo anche abiti eleganti nel bagaglio), altro che caccia alle anatre!

“L’enigma delle sabbie” è un romanzo d’avventura dal ritmo niente affatto concitato, piuttosto l’opposto- d’altra parte l’enigma riguarda le sabbie e la navigazione del Dulcibella non può che essere cauta per non incagliarsi. La costa della Frisonia è una zona di canali che solcano le terre basse soggette alle maree e Davies, un tipo impulsivo e intraprendente, intende esplorare l’area perché, soprattutto dopo aver incontrato un tal Dollmann che lo aveva convinto a seguire la sua Medusa piantandolo poi in asso a rischio di vita, era convinto che i tedeschi stessero allestendo dei porti per piccole imbarcazioni sulla sabbiosa costa frisone, che si stessero preparando per invadere da lì l’Inghilterra. Si tratta di capire il dove e il come, oltre a chi sia coinvolto. È una spia Dollmann che ha cercato di togliere di mezzo un ficcanaso? Ed è vero che c’è una spedizione che in passato è stata finanziata anche dai Lloyd’s di Londra per recuperare l’oro di una nave affondata su quella costa? Oppure è solo una copertura?

Pur con il suo passo- la sua navigazione- lento, “L’enigma delle sabbie” è una lettura affascinante- romanzo di formazione in cui il damerino Carruthers che aveva guardato con lieve disprezzo la scalcinata imbarcazione dell’amico cambia, facendosi i calli su gomene e sartie, libro di bordo che registra gli spostamenti del Dulcibella e libro di riflessioni in un contesto lontano dalla società in cui si impara a fare a meno del superfluo, spy story che non ha nulla di improbabile, tant’è vero che il governo inglese prese in considerazione la possibilità finora impensata di un’invasione per mare, storia d’amore anche se solo accennata con una ragazza che manovra una barca come un uomo.

E infine, last but not least come scrive Shakespeare, “L’enigma delle sabbie” è un romanzo che ci trascina fuori dalla stanza in cui stiamo leggendo, ci riempie i polmoni di vento, il naso di salsedine e gli occhi di mare. Mare non azzurro, mare infido da cui emergono e scompaiono banchi di sabbia, ma pur sempre mare.

Erskine Childers, L’enigma delle sabbie, Ed. lantana, trad. Taddeo Roccasalda, pagg. 364, Euro 17,50