1Q84 - LIBRO 3, MURAKAMI HARUKI

Riusciranno ad incontrarsi i due innamorati che ancora non si sono confessati il loro amore?

1Q84 - LIBRO 3, MURAKAMI HARUKI

Era impossibile non aspettare con la curiosità e l’ansia tipiche del lettore il terzo libro- stesso titolo dei due precedenti pubblicati in un unico volume, “1Q84”- di Murakami Haruki. Perché, alla fine dell’altro, il protagonista Tengo diceva, “Ti troverò, Aomame”. E il lettore si era chiesto- ci riuscirà? Si incontreranno i due innamorati che non si sono ancora confessati il loro amore? In che mondo si incontreranno, nel 1984 o nella ramificazione di questo, il 1Q84? Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, ricordiamo che la lettera Q del titolo si spiega in due modi- Q come question mark, punto di domanda, e 9 perché la pronuncia della lettera dell’alfabeto suona uguale, in giapponese, al numero.

       Murakami prosegue la storia dei due protagonisti con la stessa tecnica narrativa, alternando i capitoli in cui seguiamo le vicende di Aomame con quelli in cui è Tengo ad essere al centro della scena. Si aggiungono, in più, quelli dedicati ad un terzo personaggio, Ushigawa, un singolare investigatore privato assunto dalla setta Sakigake perché scopra dove si nasconde Aomame, la donna che ha avuto l’ardire di uccidere il loro capo. Mentre l’azione nei precedenti due libri di “1Q84” era concitata, ricca di suspense, varia e intrigante con i Little People che uscivano dal libro de “La crisalide d’aria” per entrare nella vita di Aomame e Tengo, in questo romanzo, che copre i mesi autunnali da ottobre a dicembre, è quasi del tutto statica, almeno per quello che riguarda la vita dei due ex compagni di scuola che hanno pensato l’uno all’altra senza mai incontrarsi per vent’anni.

   Aomame vive chiusa in casa: non si è più mossa dal piccolo appartamento da cui ha visto Tengo seduto sullo scivolo del parco giochi per bambini che è davanti al suo balcone, e non ha intenzione di muoversi da lì finché non avrà rivisto Tengo e gli avrà parlato. Tengo si reca nella piccola città dove suo padre è ricoverato in una casa di cura- va ogni giorno a trovarlo e gli legge ad alta voce anche se  questi non pare sentire o capire qualcosa. L’azione è riservata ai capitoli che vedono in scena Ushigawa, un uomo molto intelligente e intuitivo e anche molto solo a causa di una bruttezza che lo rende quasi deforme.

   Sembra che i personaggi stiano rincorrendosi su una pista a circuito chiuso, c’è chi rincorre e chi è rincorso, chi cerca e chi è ricercato. Aomame cerca Tengo e Tengo cerca Aomame, Aomame è ricercata dalla setta Sakigake che, per fortuna, di Tengo non sa altro che è il ghost writer de “La crisalide d’aria”, Ushigawa è quello che ha capito che troverà Aomame se seguirà le tracce di Tengo, è sicuro che lui lo porterà a lei. Ma Ushigawa non sa che, avvicinandosi troppo ad Aomame, dovrà temere non più soltanto il Sakigake (se la prenderanno con lui se non trova la ragazza) ma anche l’anziana signora che aveva ordinato l’omicidio del capo religioso e che protegge Aomame.

      Sempre sul filo sottile tra realtà e immaginario, tra possibile e impossibile, il racconto di Murakami chiede veramente un atto di fede al lettore, di rinunciare alla parte razionale del suo intelletto. Perché nella notte di tempesta in cui era successo tutto nel libro precedente, è successo anche qualcosa di molto, molto strano ad Aomame. Tengo- quando la rivedrà (perché sì, riescono ad incontrarsi)- le crede subito, il lettore resta scettico.

   Devo confessare di essere rimasta delusa da questo tanto atteso romanzo che conclude la vicenda dei due amanti. E’ un po’ come leggere la parte finale di un mystery, dove si tirano tutte le fila e si offrono le soluzioni ma non resta quasi nulla delle tematiche (perfino troppe, a dire il vero) che l’autore aveva sollevato- il fanatismo religioso, la violenza sulle donne, l’etica dello scrittore, il concetto di giustizia e di riparazione.

Murakami Haruki, 1Q84 - Libro 3, Ed. Einaudi, trad. Giorgio Amitrano, pagg.395, Euro 18,50