La politica in mano ai giovani. Intervista alla consigliera comunale Federica Venturelli

Quali sono gli obiettivi dell’agenda politica di Federica Venturelli? Per scoprirlo leggi l’intervista che Stradanove ha realizzato alla giovane modenese, giunta al suo secondo mandato come consigliera comunale.

La politica in mano ai giovani. Intervista alla consigliera comunale Federica Venturelli
Federica Venturelli

Stradanove incontra Federica Venturelli, classe 1995, confermata nel suo ruolo di consigliera comunale dopo le elezioni dello scorso maggio. Non fatevi ingannare dalla giovane età, perché Federica porta con sé un grande bagaglio di esperienze, ha le idee ben chiare, tanti progetti, ed è innamorata della sua città. Cultura, università, ambiente, lavoro sono i temi che le stanno più a cuore e che sono emersi durante la nostra intervista. Non vi resta che leggerla per scoprire i suoi obiettivi politici e non solo.

Raccontaci di te. Qual è il tuo percorso di studi?

Ho frequentato il liceo classico “L. A. Muratori”, indirizzo linguistico (inglese, tedesco e francese).  Adesso devo iniziare il quinto anno di Giurisprudenza all’Università di Modena e Reggio Emilia. Sono consapevole del fatto che il futuro sia incerto, al momento ciò che mi appassiona di più è diritto del lavoro, quindi vorrei provare ad inserirmi in questo settore. Contemporaneamente vorrei tentare la strada dell'insegnamento, che ritengo non sia solo un lavoro, ma implica anche un ruolo sociale.

Come è nata la tua passione per la politica?

La passione per la politica mi accompagna fino dalla scuola elementare. Ho iniziato, però, a partecipare attivamente quando, all'ultimo anno delle superiori, sono diventata rappresentante della Consulta Provinciale degli Studenti, organo che si occupa delle problematiche studentesche. Il ruolo della Consulta era anche quello di organizzare iniziative culturali, creare un pensiero critico ad una generazione descritta come disillusa e disinteressata. Ritengo, però, di avere scoperto nel mio piccolo “la battaglia politica” ai tempi del liceo, infatti, ero tra le persone che hanno protestato per il caso Muratori-Luxuria (scorri in fondo per saperne di più) diventato poi un caso nazionale. Durante questa occasione ho proprio scoperto la passione che mi muove quando si tratta di occuparsi delle altre persone.

Cosa pensi dei giovani di oggi? Hai riscontrato una loro partecipazione attiva nel contesto della città?

Molti descrivono i giovani come disinteressati alla politica. Su questo argomento sono stati pubblicati diversi articoli sui giornali, dove i ragazzi venivano presentati come non volenterosi e senza spirito di sacrificio. Ci tengo a precisare che per me la politica implica occuparsi degli altri e non necessariamente significa iscriversi ad un partito. Tantissimi ragazzi a Modena fanno volontariato e per me questo significa fare politica, perché ci si occupa del bene delle altre persone. È importante sottolineare come anche la politica abbia le sue colpe, infatti si non si parla mai seriamente di politiche attive sul lavoro per i giovani. Questo probabilmente è dettato anche dal fatto che le nuove generazioni hanno un peso politico minore. L'obiettivo della nostra generazione, quindi, deve essere quello di avvicinare i cittadini alle istituzioni e fare capire sempre di più che sono importanti. Allo stesso tempo noi abbiamo una responsabilità in più, perché dobbiamo ripristinare la fiducia della nostra generazione, che è oggettivamente quella più bistrattata. Dobbiamo quindi cambiare la concezione delle proposte che fanno i partiti e che fa la politica. Dobbiamo tenere presente che noi siamo il futuro e che dobbiamo occuparci di tutti i settori della società.

Qual è il tuo pensiero sul Servizio Civile?

Penso che sia una bellissima opportunità per i giovani per svolgere cittadinanza attiva, per avvicinarsi alle istituzioni, non solo al Comune di Modena, ma al mondo del volontariato. Io ho conosciuto tantissimi ragazzi che hanno svolto il Servizio Civile e che sono poi rimasti a lavorare negli enti di riferimento o che hanno iniziato un'esperienza di volontariato. Allo stesso tempo, penso che non debba essere un rimpiazzo per i giovani che non trovano lavoro, ma deve essere considerato un momento formativo con la prospettiva di un impiego successivamente. Per esempio ci sono molte proposte dell'obbligatorietà del Servizio Civile, ma io sono contraria. I ragazzi hanno bisogno di cittadinanza attiva, di imparare il rispetto delle istituzioni, del volontariato, ma allo stesso tempo necessitano di un impiego. Penso che il Servizio Civile sia fondamentale, ma che debba rimanere facoltativo. È un progetto molto interessante, tra l'altro, alcuni ragazzi che hanno intrapreso questa esperienza, si sono iscritti in seguito ad un partito.

Inoltre bisogna aumentare i fondi perché purtroppo per il bando di quest'anno il governo li ha diminuiti. Ci tengo anche a precisare che il Servizio Civile non deve neanche essere considerato dagli enti come un modo per sostituire un lavoratore con un ragazzo giovane che viene pagato di meno.

Come hai vissuto le ultime elezioni? Sei stata la consigliera più votata, cosa hai provato quando hai saputo di questo risultato?

Io sono stata eletta la prima volta a diciotto anni, mentre sostenevo l'esame di maturità, quindi la mia prima campagna elettorale è stata più difficile. È stato quindi molto complicato, ma bellissimo, perché ho parlato con le persone, cercando di capire le loro problematiche e di avere gli strumenti per poi risolverle. Fare tutto ciò a diciotto anni, quando “inizi la vita adulta” è stato da un lato difficilissimo, a causa dell’età, ma dall’altro lato mi ha resa sicuramente più matura. Quest'anno sono stata la più votata e questo per me è un orgoglio, perché significa che negli ultimi cinque anni ho fatto qualcosa di positivo. Allo stesso è sicuramente una grande responsabilità, perché tante persone ripongono fiducia nei miei confronti, quindi io voglio essere all'altezza delle loro aspettative. Vorrei anche provare ad essere un esempio per i ragazzi, sono una ragazza come tutti, come te, che può farcela e che può essere eletta. Vorrei essere una spinta per i ragazzi per potere fare qualcosa che non sia solamente studiare e/o lavorare perché ne vale la pena.

Come riesci a conciliare la tua attività di consigliera comunale con l'università?

Volere è potere. Nella vita non si può pensare di fare solo politica, i tempi sono cambiati. Negli ultimi anni, infatti, la politica è sempre più mutevole, per questo motivo è importante avere un piano B. Quest’ultimo ti permette prima di tutto di essere libero, perché se hai un lavoro puoi permetterti di fare scelte politiche con la massima libertà. Inoltre è necessario continuare gli studi e non pensare di laurearsi troppo tardi, perché contemporaneamente fai politica. Fare il consigliere comunale è una grandissima passione, non è un lavoro, ma va fatto in maniera professionale. Io cercherò di laurearmi il prima possibile e poi cercherò un lavoro.

Che consiglio daresti a un giovane che ha intenzione di intraprendere la carriera politica?

Consiglio di metterci più passione possibile, perché la politica se fatta bene è molto appassionante, è bellissimo occuparsi dei problemi delle persone, ma allo stesso tempo di non trascurare il proprio lavoro, i propri studi perché molto spesso la politica è talmente bella che ti trascina. Bisogna sempre rimanere concreti e con l’intento di cambiare. È già tanto se riusciamo a cambiare i cento metri che ci circondano, quindi avere l’ambizione di “modificare il mondo”, ma allo stesso tempo bisogna essere concreti e contenti se si riesce a cambiare qualcosa. Se tu hai migliorato un po’ della vita di una persona, per me hai già fatto una rivoluzione.

Quali sono i tuoi obiettivi e progetti futuri?

Premetto che mi sono innamorata di Modena dal momento in cui me ne sono occupata e penso che la nostra città si possa permettere di avere grandi ambizioni. I temi che mi stanno più a cuore e che vorrei affrontare sono: Modena città universitaria, ambiente, cultura e lavoro.

Per quanto concerne il primo obiettivo, vorrei continuare il percorso che abbiamo iniziato nella scorsa consigliatura. Un aspetto importante da considerare quando si discute di università è quello degli affitti. Tanti ragazzi, infatti, vengono a studiare a Modena e poi desiderano continuare il loro progetto di vita nella nostra città, è fondamentale, quindi, che ci siano prezzi accessibili a tutti e non solo ai ceti più abbienti.

Vorrei, inoltre, vivere in una città verde e una ragazza di 23 anni, come me, non può non occuparsi del suo futuro e quindi del tema dell’ambiente. Il cambiamento climatico avrà ripercussioni soprattutto su noi giovani, quindi dobbiamo agire adesso, altrimenti non ci sarà più tempo. Si può intervenire sui trasporti che devono essere sempre più sostenibili: piste ciclabili più efficienti, trasporto pubblico locale più adeguato. È importante, inoltre, sottolineare che l’ambiente può essere anche un motore per creare nuovi posti di lavoro, per esempio la riconversione ecologica delle aziende può offrire nuovi impieghi.

Un altro obiettivo riguarda la cultura, Modena deve diventare sempre di più una città della cultura. Una problematica è da riscontrare negli spazi degli studi e di quelli culturali. Per esempio alcune biblioteche hanno come orario di chiusura le 19 e la giornata di domenica. Uno studente non termina di studiare alle 19 di sera, soprattutto in periodo tesi, e necessita di luoghi aperti anche durante il week-end. Dobbiamo lavorare per rendere sempre di più Modena una città che faccia della cultura un motore di turismo, non ci sono solo automobili e cibo, ma abbiamo anche delle chiese, degli spazi culturali che devono essere sempre di più valorizzati e la cultura deve essere sempre di più universale e bisogna smettere di considerarla solo una questione di nicchia, per pochi eletti.

Ultimo obiettivo, ma non per importanza, su cui vorrei concentrarmi riguarda il lavoro e la lotta giovanile per raggiungere un lavoro di qualità e fare in modo che gli imprenditori rispettino i diritti dei lavoratori. L’imprenditore, come l’insegnante, ha un ruolo sociale perché crea posti di lavoro.

Le possibilità che offre la nostra città sono molteplici, spetta a noi essere in grado di saperle valorizzare.

Hai altri interessi oltre alla politica?

Io sono appassionata di serie tv di Netflix, di “Vikings”, del “Signore degli Anelli”. Ultimamente ho letto molti trattati politici perché bisogna farsi una cultura in questo ambito. Mi piace molto la storia politica del Novecento, anche perché quello che è stato fatto nel secolo scorso si è riversato sul presente e permette di capire qualcosa sul futuro. Ho letto molti libri sulla condizione delle donne del mondo, soprattutto nei paesi arabi, è un tema che mi ha sempre appassionato e che mi ha fatto capire che volevo fare qualcosa per la società.

A cura di Elisa Zanetti e Laura Guaitoli

Stradanove ringrazia Federica Venturelli per la disponibilità e le augura di raggiungere i suoi obiettivi politici e di vita personale.