GIANLUCA MACONI

Stradanove incontra l’autore dell’intensa graphic novel ‘Il delitto Pasolini’

GIANLUCA MACONI

A trent’anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, Gianluca Maconi ricostruisce in un’intensa graphic novel le ultime ore di vita del poeta, la sua aggressione, le prime indagini, le contraddizioni del racconto di Pino Pelosi, considerato dalla giustizia italiana ancora oggi l’unico assassino di Pasolini. Pubblicato da Becco Giallo, Il delitto Pasolini costruisce un ritratto umano e vivido del grande poeta e regista italiano. Ne abbiamo parlato con l'autore.

Come hai scelto di raccontare l’ultimo giorno di vita di Pasolini? Fondamentalmente BeccoGiallo tratta temi di cronaca, e quindi il taglio dell'opera doveva avere come fulcro proprio il delitto. Quando ho scoperto che la meravigliosa intervista a Furio Colombo era avvenuta proprio in quella giornata ho deciso che la parte più sostanziosa del libro doveva essere il racconto dell'ultima giornata di vita di Pasolini.

Interessante la scelta di prendere in prestito dalle opere e dagli scritti di Pasolini spunti per parlare del nostro presente. Il pensiero di Pasolini risulta ancora attuale.
Le parole di certi personaggi, di certi pensatori "illuminati", sono destinate a sopravvivere nel tempo e a risultare attuali. Non so, forse la gente è sempre la stessa, o forse la lucidità del pensiero di questi personaggi abbraccia tempi più lunghi. In realtà credo sia tutto lì il segrete, buon senso e lucidità. Pare semplice etto così.

Il volume si chiude con una lunga serie di illustrazioni/omaggio a Pasolini. La prima edizione, una galleria di illustrazioni fatte da amici e colleghi, purtroppo eliminata nelle successive ristampe.

Quanto tempo hai impiegato per realizzare il tuo libro? Non molto purtroppo, fortunatamente i temi erano piuttosto digeriti già quando BeccoGiallo mi propose il libro, che purtroppo doveva andare in distribuzione per Lucca. Ci ho lavorato 4 mesi, alzandomi alle sei del mattino, guardando ogni giorno uno o due film di Pasolini, leggendo articoli e interviste durante la pausa pranzo e concedendomi qualche viaggetto in cerca di documentazione in posti come Casarsa o Bologna.

Quali sono stati i materiali più utili per raccontare la storia di Pasolini? Be' ci sono dei siti, come Scritti Corsari, che hanno, nel tempo archiviato tonnellate di materiale, e sono stati molto utili. Anche il lavoro di redazione è servito molto. E colgo l'occasione per ringraziare il mio amico Giorgio Finamore, che mi ha procurato film, documentari, speciali televisivi e interviste introvabili.

Alla luce di tutto quello che hai letto, ascoltato e visto in fase di preparazione del lavoro, che idea ti sei fatto di Pelosi e del suo ruolo nel delitto? Quello che ho riportato nel libro. Non Mi esporrò in altra maniera.

Ti stai specializzando in biografie a fumetti: raccontaci “Electric requiem. Biografia a fumetti di Jimi Hendrix”. No, non mi ci specializzo. E' quello che il mercato vuole. E certo a me non da fastidio avere un tema per poi raccontare quello che mi interessa di più. Se c'è il margine per "universalizzare" la biografia il gioco diventa divertente. Electric Requiem l'ho scritta con Mattia Colombara, e abbiamo giocato molto sui temi del sogno e della carriera.

La “Storia” che ti piacerebbe raccontare a fumetti? Il Mahabharata, il più lungo poema epico indiano.

Una biografia a fumetti che hai adorato e che ci consigli? Parrà strano, ma non sono un fan delle biografie a fumetti, in ogni caso mi interessa il racconto in sè, se appunto contiene elementi universali. Senza dubbio a questo punto "Verso la tempesta" di Will Eisner. Ma siamo già sull'autobiografia.

A cosa stai lavorando ora? Adesso sto lavorando ad una serie per le edicole scritta da Diego Cajelli con personaggi creati da Luca Genovese, e a due serie fantasy per Soleil, nel tempo libero sto proseguendo "Viaggio verso occidente".

Cosa pensi del Progetto di raccolta pubblica di disegni, tavole originali a fumetti, disegni d'animazione e illustrazioni promosso dal Museo civico di Modena? Trovo sia una cosa molto bella, e ogni realtà museale dovrebbe essere attenta alla produzione artistica e fumettistica del proprio territorio.