Vivere sempre connessi. Una etnografia dell’ambivalenza e della dipendenza nell’utilizzo di Internet, 2018

Qual è l'impatto della connessione Internet sulle nostre vite? Quali le conseguenze? La tesi di ricerca che proponiamo cerca di rispondere a queste domande.

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La società di oggi ha fatto della connessione Internet un elemento così imprescindibile da aver innescato un processo di attaccamento, portando le persone a vivere stati di ansia e di disagio in sua assenza. La ricerca che ho condotto vuole analizzare il fenomeno della connettività, ovvero il legame che si è instaurato tra le persone e la connessione Internet, indagando come questo rapporto si caratterizza e quali sono le sue conseguenze, tra cui anche la dipendenza.

Ripercorrendo lo sviluppo di Internet dagli anni Duemila fino a oggi, ci possiamo rendere conto della sua enorme crescita, passando da 400 milioni di utenti nei primi anni Duemila, a ben 4.5 miliardi di utenti online. La rete è così diventata il principale mezzo di comunicazione, di informazione e di intrattenimento, portando a una dilatazione dei tempi di connessione, ma anche a un attaccamento verso il dispositivo che permette la connessione online.

Un attaccamento associato alla cura costante del dispositivo e all'incapacità di separarsene. Questo ci porta a considerare lo smartphone come qualcosa di più... Da semplice mezzo a prezioso custode della nostra socialità. La compagnia di questi dispositivi connessi ha modificato anche il nostro rapporto con il mondo che ci circonda. Infatti, venendo mentalmente assorbiti dal traffico dati e perdendo la cognizione del tempo, prestiamo meno attenzione a ciò che ci circonda.

Altro importante punto emerso dalla ricerca è l'ambivalenza che caratterizza la connettività, il fatto cioè che percepiamo lati positivi e lati negativi della Rete. Da una parte, questa viene apprezzata per la comunicazione perenne e senza interruzioni con una velocità di risposta mai sperimentata prima. Dall'altra parte, si accusa la Rete di portare una perdita del contatto fisico e dell'interazione verbale.

Infine, la ricerca ha affrontato una delle conseguenze più sensibili della connettività: la dipendenza. Di cosa si tratta? La dipendenza da Internet è una condizione in cui la persona avverte il bisogno di essere e di restare sempre connessa a Internet, provando ansia e disagio se impossibilitata a farlo. A tal proposito, nel gruppo esaminato in fase di ricerca, composto da 25 persone di una fascia d'età compresa tra i 20 e i 35 anni, sono emersi dati significativi. 18 intervistati su 25 hanno riferito di sentirsi in ansia qualora la connessione non dovesse esserci, mentre la totalità ha dichiarato di sentirsi a disagio qualora il dispositivo dovesse spegnersi del tutto. Questi sentimenti, assieme all'incapacità di stare senza connessione per molto tempo (massimo due o tre giorni), sono i sintomi latenti di una condizione di dipendenza. Dipendenza che in soggetti psicologicamente più vulnerabili può trasformarsi in patologia comportamentale, richiedendo l'intervento da parte di psicologi e psicoterapeuti.


Nella ricerca, la dipendenza da Internet è stata studiata dal punto di vista più strettamente antropologico e sociale più che psicologico. Tuttavia, l'antropologia e la psicologia possono cooperare per raggiungere una maggiore comprensione del fenomeno, favorendo nelle persone una consapevolezza critica dell'utilizzo della connessione a Internet. L'intenzione non è quella di demonizzare il mezzo, ma di imparare a usarlo in base alle proprie necessità, riuscendo a gestire l'ansia e lo stress di quando la connessione è assente o mal funziona.

Se ti interessa approfondire:

https://morethesis.unimore.it/theses/available/etd-03212018-200927/unrestricted/Tesi_definitiva.pdf

A cura di
Laura Guaitoli

Febbraio 2019