I social media azzerano lo spirito critico

Il professor Lamberto Maffei lancia l’allarme all’ANSA

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Il costante flusso di informazioni recepite dai singoli spesso tramite gli stessi canali di comunicazione, sta progressivamente contribuendo a creare una mente collettiva, basata su fonti uniche di pensiero.

Il pericolo di vedere il nostro spirito critico annullato dai social media è da non prendere sotto gamba secondo Lamberto Maffei, esperto di Neuroscienze a livello internazionale e professore emerito della Scuola Normale di Pisa, intervenuto così a margine dell’Adunanza generale solenne dell'Accademia dei Lincei:

“lo sviluppo dei social media tende ad aumentare il cervello collettivo oltre il grado richiesto per la socialità all’interno della specie. Diffondendo messaggi uguali a grandi moltitudini di persone, il cervello è letteralmente invaso da un’enorme quantità di messaggi, fino a trovarsi in una situazione di disagio e finché gli stessi messaggi, ripetuti continuamente, diventano protesi del pensiero. Il grande pericolo è la perdita dello spirito critico del cittadino al punto da preferire di seguire un pastore, inteso come colui che grida”.

L’unica soluzione possibile per Maffei è l’istruzione, in particolare l’educazione dei giovani “ai valori della lettura e del pensiero e della scienza”.

A cura di Civibox

gennaio 2019