POMPA I BASSI, BRUNO!, BARU

Una notevole commedia noir sospesa tra speranza, sogni e dura realtà

POMPA I BASSI, BRUNO!, BARU

Una tematica quanto mai attuale, quella che racconta degli immigrati, delle loro peripezie e delle loro speranze di un futuro migliore nei confronti di una società che, spesso, li trasforma in clandestini e “dà loro la caccia” per farli ritornare nella terra che hanno volutamente abbandonato a costo di enormi sacrifici materiali e morali.


   La racconta Baru, pseudonimo di Hervé Baruléa, classe 1947, disegnatore francese dotato di forte talento narrativo e tratto potente ed incisivo. Nella sua ultima fatica, la graphic novel  “Pompa i bassi, Bruno” (Coconino Press), Baru narra, attraverso le immagini, la storia di Slimane, giovane africano clandestino con un talento per il pallone,  che arriva in Francia con il sogno di diventare calciatore professionista ed arrivare a giocare in una squadra importante.


   La realtà, tuttavia, è molto diversa dai sogni e il ragazzo, ben presto, si trova costretto a nascondersi ed a fuggire per evitare di essere rispedito in patria dalle autorità francesi, per il quale non è altro che un clandestino. Il destino lo porta ad incrociare la strada di una stampata banda di “gangster”, più maldestri che criminali, che hanno in programma “il colpo del secolo”, una rapina ad un furgone portavalori che trasporta diversi milioni di euro.


   Inutile dire che il caso e la stupidità umana ci metteranno lo zampino, in un susseguirsi di divertenti episodi, che Baru descrive con il consueto mix di stili, temi e linguaggi tra il noir, il grottesco e la denuncia sociale, che, in questo caso, è un’amara riflessione sulla condizione degli immigrati. Critica, tuttavia, alleggerita dal ritratto della sgangherata  banda di rapinatori, nella quale si intravede un omaggio alla commedia francese degli anni Sessanta e Settanta.

Baru, Pompa i bassi, Bruno!, Coconino Press, pagg. 128, euro 17