COSE CHE PARLANO. DIALOGHI OGGETTIVI, AA.VV.

Strane voci, suggestioni rapide che ritornano e rimangono nella memoria

COSE CHE PARLANO. DIALOGHI OGGETTIVI, AA.VV.

Ecco quello che può fare il fumetto per noi. Ecco quello che la Doubleshot sembra riuscire a fare per noi.


   Questa volta a parlare sono le cose:  scatole di cartone riciclato con disturbi di personalità, logorroici dipinti religiosi, bicchieri da vino con manie di grandezza, lettiere con contratto a progetto e molte altre che  approfittano della nostra distrazione, per ributtare fuori tutto ciò che noi, con noncuranza, affidiamo loro.

   Giorgio  Trinchero, il curatore, ammette di aver costretto gli autori vari a far parlare le cose e, si sa, la costrizione uccide l'arte, quando non la esalta.  Le voci e gli stili eterogenei  degli autori vari si uniscono in una coralità armonica, così le parole escono dalle cose in modo diretto, asciutto, ficcante, soddisfacendo, senza mai scadere di tono, gli animi più teneri e quelli più unti.


   Il pregio della Doubleshot è proprio aver saputo affidare al fumetto i contenuti e lo spirito di cui può essere insostituibile mezzo di espressione. "Cose che parlano" si legge velocemente, un poco come si ci si guarda distrattamente allo specchio per ravviarsi i capelli o per controllare se un pezzo di asparago non sia rimasto incastrato tra i denti, poi qualcosa di quel riflesso fugace  ritorna incessantemente alla mente per il resto della giornata.


   Tra le parole delle cose trova spazio anche una profezia e prendo congedo certo che, in un futuro prossimo, il mio udito percepirà l'inconfondibile e fatale biip - bip di un Avatar Lover.

AA.VV, Cose che parlano. Dialoghi Oggettivi, Doubleshot, pagg. 64, euro 6