[ESSERE GIOVANI A MODENA] SOGNANDO "MODENA BEACH"

[ESSERE GIOVANI A MODENA] SOGNANDO "MODENA BEACH"

È un caldo pomeriggio di agosto, sono le 17:00. La nostra prima tappa col camper Infobus è al parco di via Repubblica di Montefiorino. Qui la signora del circolo degli anziani ci informa che ormai i giovani non si incontrano più nella panchina sotto il gazebo, “si sono trasferiti al Torrenova” ci dice, “qui ci sono solo anziani e bambini”. Lo conferma il crocchio vociante di signori, ma soprattutto signore, sedute fuori ai tavolini che trascorrono il tempo tra chiacchiere e gelati e la piazzetta ricoperta da disegni con i gessetti colorati: le linee variopinte formano una città con tanto di strade a due corsie, una centrale di polizia e un ospedale, a fianco un antico gioco della settimana, forse suggerito e fatto scoprire ai bambini dai saggi compagni che si trovano a fianco. Di giovani neanche l’ombra. Senza perderci d'animo decidiamo di spostarci in Piazza Liberazione, zona Modena est, nel cuore del “Regno”.

Arrivati in Piazza Liberazione nella parte del parcheggio adiacente ai palazzi,  all’ingresso della scuola d’arte e musica Talentho, troviamo un gruppetto di ragazzi che cercano rifugio dalla canicola d’agosto; sono quattro, a fianco delle loro auto, chi seduto portiera aperta e gambe fuori, chi in piedi. Andare in cerca di giovani nei pomeriggi di agosto è quasi una caccia alla volpe, bisogna avere fiuto. Parlano tra loro e fumano qualche sigaretta; si tratta di tre ragazzi e una ragazza: lei ha uno sguardo vispo e intelligente e un guizzo vivace negli occhi, proprio da volpe. Li interrompiamo e chiediamo se sono disponibili a fare una piccola intervista e a raccontarci chi sono. Acconsentono. Iniziamo.

Subito ci informano che si trovano lì un po’ per caso, solitamente, infatti, al pomeriggio si incontrano al bar, mentre di sera al Parco di via Indipendenza. In tutto sono un gruppo di una quindicina di elementi, ventenni, tutti ragazzi, tranne la nostra volpe. Domandiamo se il fatto di essere l’unica ragazza della compagnia le crei qualche problema, ma lei risponde che si trova bene con i ragazzi e anche ai ragazzi la cosa sta bene. Scopriamo anche che un tempo facevano parte di una compagnia più ampia, dove c’era qualche ragazza in più e che si ritrova tuttora nel parchetto di piazza Liberazione ma più in orario serale. Sulle motivazioni che li hanno spinti a distaccarsene sono abbastanza schivi…divergenze di interessi pare.

Quando li abbiamo interrotti stavano decidendo come trascorrere insieme la serata: lamentano la mancanza di luoghi di ritrovo che non siano i soliti pub, le discoteche sono aperte solo nel fine settimana e il lunedì sera per trovare qualcosa da fare c’è da arrovellarsi. Pensano che Modena non risponda alle esigenze dei giovani, soprattutto d’estate. Spesso ci troviamo a parlare ore intere per decidere cosa fare perché, in generale ma specialmente in centro, non c’è niente da fare” afferma uno di loro, ci vorrebbero più luoghi di incontro per noi giovani, in particolare più serate in discoteca e magari locali che siano allo stesso tempo sia pub che discoteche in modo da mettere d’accordo un po’ tutti” incalza un altro. Capiamo che la passione che accomuna i quattro ragazzi è principalmente quella del ballo. Quando però si trovano insieme, oltre a decidere cosa fare la sera parlano un po’ di tutto, dalla scuola al lavoro (in cui si aiutano e sostengono nella ricerca), alle questioni di attualità come la recente chiusura del Cocoricò fino talvolta ad arrivare a parlare di politica: “pensiamo a chi ci governa”, dicono.

Pensano e parlano anche del futuro, hanno dei sogni: uno di loro vorrebbe aprire un’attività per conto proprio nel settore della ristorazione. È importante avere dei sogni: sono il luogo in cui si può immaginare l’ideale realizzato in modo da potersi incamminare per raggiungerlo, questo è in fondo lo straordinario potere dei giovani. “Un futuro a Modena?” pensa ad alta voce uno di loro riprendendo la nostra domanda. “sarebbe bello ma è difficile” risponde. “Io per ora faccio lo speedy pizza” ribatte un altro, “consegno le pizze a domicilio” ci spiega, mentre gli altri ridono della sua battuta.

Tempo fa, forse quando erano ancora parte di un gruppo di Modena Est, i ragazzi dichiarano di avere avuto qualche problema con il vicinato: una sera hanno acceso un piccolo falò nel parco, “avevamo freddo” ci dicono un po’ ridendo sotto i baffi come chi è consapevole di aver fatto qualcosa di irragionevole e sa che qualsiasi sua giustificazione lo farà sembrare ancor più ridicolo. Rispetto al rapporto con le forze dell’ordine uno dei ragazzi ci rivela che a lui è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. Pensa che sia comunque giusto essere fermati e sanzionati, riconosce le sue colpe, ma polemizza con “tutto quello che viene dopo”. E quello che viene dopo sono i controlli, esami e visite che a sua detta costano fior di quattrini e che ritiene servano solo per prendere dei soldi.

Alla domanda “cosa vi piace di Modena?” subito rispondono ironicamente: “il mare!”; dopo averci pensato un attimo ci dicono che un pregio di Modena, paradossalmente, è quello di essere una città abbastanza piccola che permette di incontrarsi facilmente, “è una città a misura d’uomo”.

L’intervista-caccia volge al termine, ma non siamo veri cacciatori, siamo più delle guardie forestali e dopo averli a lungo trattenuti con le nostre domande, “catalogando la specie”, soprattutto grazie alla loro disponibilità e gentilezza, li lasciamo finalmente andare. A questo punto siamo curiosi di conoscere il gruppo da cui si sono staccati. Con questo pensiero in mente ci avviamo momentaneamente verso il Torrenova alla ricerca dei fuggitivi dal parco di via Repubblica di Montefiorino ma è ancora troppo presto. I giovani escono col calar del sole...e come biasimarli, con questo caldo! ( To be continued...)

Agosto 2015

La testimonianza del gruppo è stata raccolta dagli operatori del progetto Infobus: Valentina Rosignoli e Franco Mazzotti


Testo a cura di Valentina Rosignoli

Immagini e foto:

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