Lavorare insieme per far crollare i muri e scambiarsi saperi... e le piazze come il Novi Sad diventano agorà.

Per il progetto SIAMO gli operatori Infobus, con un giovane mediatore culturale-linguistico, al parco Novi Sad per incontrare giovani stranieri ed aiutarli nella compilazione del curriculum e nella ricerca del lavoro.

Lavorare insieme per far crollare i muri e scambiarsi saperi... e le piazze come il Novi Sad diventano agorà.

Quante facce ed occhi diversi e poi colori e suoni e voci che si mescolano e ci sono oggi pomeriggio qui al parco Novi Sad. Il parco è pieno di ragazzi e questo già è una meraviglia.

Io non ho mai saputo scattare foto corali e descrittive, ma questo luogo, polmone verde al centro della città di Modena, per me e i miei colleghi stasera è un posto fantastico dove lavorare.

Iniziamo alle 17.30 ed il clima ci sembra favorevole.

Oggi siamo arrivati al parcheggio del PalaMolza, con il furgone del Comune, perché farà parte del nostro intervento. Al suo interno abbiamo preparato una postazione nella quale stasera lavoreranno Regina e Barbara con il compito di sostenere ragazzi magrebini, obiettivo della nostra uscita di oggi, verso la ricerca di un lavoro.

Io che sono Stefano - un educatore - e Abbal - mediatore magrebino - avremo invece il compito di presentare il progetto S.I.A.MO, un progetto del Comune di Modena rivolto prevalentemente a ragazzi stranieri che hanno un’età compresa tra i 16 e i 29 anni che ha lo scopo di orientarli ai servizi del territorio e capire il loro rapporto con la città e quali idee hanno per il proprio futuro.

Stasera il nostro obiettivo è incontrare ed accompagnare i ragazzi a farsi aiutare dalle nostre colleghe per la costruzione di un curriculum, capire a quali uffici cittadini rivolgersi, accedere alla youngERcard ed alcune regole di base su come sostenere un colloquio di lavoro.

Abbal ed io scendiamo dal furgone ed iniziamo la nostra ricerca, partiamo con un giro di osservazione dentro l’ovale d’asfalto che circonda il parco; sotto l’orologio a fianco del Dipartimento di Economia incontriamo ragazzi dell’est e ragazzi italiani con un età compresa tra i 20-25 anni che fanno lo slalom con i roller tra i birilli con grande abilità; poco più avanti verso l’ingresso del NoviPark troviamo radunati una ventina di filippini di cui cinque adulti che guardano giocare i propri bambini. Poco più avanti troviamo sulle panchine coppiette miste di adolescenti: italiani, dell’est, magrebini e africani che si baciano. Non ce la sentiamo di disturbare. Poco più avanti sotto gli alberi sulle panchine incontriamo un gruppo di ragazzi africani del Gambia che rumorosamente ridono tra di loro ed ascoltano musica della loro terra. Passiamo oltre ed incontriamo ragazzine filippine, una decina, che provano all’infinito una coreografia hip hop, sono bravissime.

Ed ecco che finalmente scorgiamo dopo le tribune un gruppetto di ragazzini marocchini, sono molto giovani, hanno tutti e tre 16 anni, proviamo ad invitarli al furgone, Abbal ne conosce uno, ma sono resistenti al nostro invito, allora non forziamo la situazione e ci allontaniamo.

Facciamo una deviazione passiamo davanti alla Tenda e, seduti sulle panchine, proprio di fianco all’entrata, ci sono 6 ragazzi marocchini tra i 18 e i 22 anni che chiaccherano; ci avviciniamo, ci presentiamo e in pochi minuti li convinciamo a seguirci al furgone.

Presentiamo loro Barbara e Regina che iniziano subito il loro intervento, ne incontrano due alla volta con il supporto del mediatore. Io, nel frattempo, intrattengo gli altri e propongo loro le youngERcard; a fine serata ne avrò attivate 4, le ragazze invece avranno completato il loro intervento con 6 persone. Il clima della serata è sempre stato buono ed anche i ragazzi intervistati a fine intervento erano molto contenti che ci fosse a Modena un servizio di aiuto alla ricerca del lavoro come questo, tanto che alla domanda posta su come valutavano il servizio offerto, loro esprimevano sempre un 10. Si è riso molto e questo ha facilitato la relazione in quanto è sempre piuttosto complicato comprendersi tra stranieri, ma quando si lavora tutti assieme per far crollare i muri e scambiarsi saperi le piazze come il Novi Sad diventano agorà.

Articolo scritto da Stefano Tonini

Cooperativa sociale Caleidos - Modena

14 marzo 2018