S.I.A.MO: nuove uscite al Novi Sad con gli operatori della Prossimità insieme ai mediatori culturali

Gli operatori di Prossimità, avvalendosi del prezioso aiuto dei mediatori linguistico-culturali, hanno incontrato giovani stranieri che si ritrovano al parco Novi Sad.

S.I.A.MO: nuove uscite al Novi Sad con gli operatori della Prossimità insieme ai mediatori culturali

Il mediatore culturale, una figura professionale ancora poco conosciuta al giorno d’oggi, ma importantissima data la società multiculturale in cui ognuno di noi vive. Abbiamo deciso di inserirlo all’interno delle uscite di prossimità per facilitare la comunicazione con alcuni gruppi di giovani da noi incontrati.

Tutte le uscite con i mediatori sono state svolte al Novi Sad, cuore pulsante d’incontro per molti ragazzi stranieri.

Incontriamo il mediatore arabo di nome Abbal e quello nigeriano di nome Jude in un pomeriggio di febbraio e, fin da subito, risultano essere molto disponibili e professionali.

All'inizio agganciamo un gruppo di ragazzi marocchini, i quali immediatamente iniziano a comunicare in arabo con il mediatore, ed uno di loro, in particolare, ci narra i suoi problemi riguardo la difficoltà di trovare una casa in cui vivere (dorme per strada) ed a cercare lavoro. Insieme lo esortiamo a rivolgersi al Centro Stranieri e gli spieghiamo insieme all’aiuto di Abbal i vari servizi che offre il territorio.

Il mediatore, la settimana successiva, ci comunicherà di aver visto il ragazzo al Centro Stranieri il giorno successivo al nostro intervento.

Insieme ad Abbal capiamo fino in fondo la cultura araba, il quale ci chiarisce come i ragazzi siano molto diffidenti a parlare, soprattutto con delle figure femminili e questo, ci fa capire come mai alcuni gruppi fossero inizialmente molti restii nei nostri confronti.

Successivamente incontriamo 4 ragazzi gambiani, 2 di loro conoscono Jude e subito riusciamo ad inserirci nel gruppo. Uno dei ragazzi inizia a raccontarci che sta disperatamente cercando lavoro (aveva con se i documenti ed il curriculum vitae), gli diamo appuntamento per la settimana successiva spiegandogli che ci saranno delle colleghe che lo aiuteranno nell’orientamento della ricerca lavoro.

Jude inoltre li ha più volte spronati a rivolgersi ai servizi del Comune.

Nell’uscita successiva sempre con Jude scopriremo che il ragazzo è riuscito a trovare lavoro.

Le altre uscite svolte conYoungERcard, altri si sono rivolti all’Informagiovani.

Molti ragazzi si sono aperti con noi ed hanno instaurato un rapporto di fiducia; senza l’intervento dei mediatori non sarebbe stato possibile.

L’esperienza con i mediatori ci ha aiutato molto, soprattutto a capire fino in fondo la cultura d’appartenenza delle varie etnie da noi contattate. Inoltre posso aggiungere che l’attivazione dei mediatori ci ha permesso di lavorare meglio e di poter sempre tornare a casa con qualcosa.

L’unico rammarico è quello di non essere riuscite ad agganciare un gruppo di filippini avvalendoci del supporto di un mediatore; i componenti del gruppo parlavano poco l’italiano e, inoltre, non sembravano essere molto aperti al dialogo.

Ci proponiamo magari in un prossimo progetto di attivare questa figura per riuscire ad avere un rimando.

Articolo scritto da Giulia Meschiari

Cooperativa sociale Il Girasole

Marzo 2018


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