Bimbi obesi futuri bulli?

Polemiche per una campagna-shock anti obesità

Bimbi obesi futuri bulli?

”Ha gli occhi e il sorriso del padre e probabilmente anche il suo diabete”. E’ uno degli slogan che appaiono nella campagna di Strong4life, movimento creato dal Children’s Healthcare di Atlanta che accompagna la foto in bianco e nero di un bambino grasso, triste e strizzato in un golf.

   Oltre a questa foto ce ne sono altre dello stesso tenore, come quella che recita: ”I bambini paffuti potrebbero non soppravvivere ai loro genitori”, poi ci sono spot per la tv e video su Internet. L’iniziativa ha raccolto una pioggia di critiche e se ne sono occupati anche la Bbc ed il Washingotn Post ma lo stop più autorevole è arrivato da Alan Guttmacher, del National Institutes of Health, per il quale l’iniziativa ”comporta un forte rischio di stigma”.


Secondo l’esperto, l’obesità infantile presentata come una colpa personale e non come un problema complesso e multifattoriale rischia di causare ai piu’ piccoli ”rischi per la salute psicologica” e può complicare la vita con l’aumento di fenomeni di bullismo da parte di amici e compagni di scuola. ”E’ una campagna micidiale – afferma all’Ansa Antonio Liuzzi, direttore dell’unità operativa di medicina interna dell’Istituto Auxologico di Piancavallo, Verbania – .


Si tratta l’obesità infantile come qualcosa di omogeneo e non si fa differenza tra i suoi diversi gradi, né tra le cause che nell’8-9% dei casi possono essere genetiche” e quindi impermeabili alle terapie basate sulle modifiche dello stile di vita, in favore di un’alimentazione più equilibrata e attività fisica.
All’Istituto Auxologico c’è un reparto per i bambini obesi (con BMI superiore a 30) in cui vengono trattati con ”l’approccio dietetico-comportamentale, perché l’obesità infantile non è un problema che si risolve con le campagne di popolazione – aggiunge Liuzzi – ma si affronta caso per caso”. Alcuni piccoli pazienti obesi dell’Istituto hanno problemi psicologici ”dovuti alla frustrazione di subire le vessazioni dei compagni”.

Nelle intenzioni degli ideatori della campagna di Strong4life c’era la volontà di intervenire in maniera decisa su questo fenomeno sul quale è molto impegnata anche la first lady, Michelle Obama, fautrice di orti casalinghi e sessioni di attività fisica alla Casa Bianca. Occorre sapere che l’obesità infantile, ”stando alle ultime statistiche pubblicate – precisa Liuzzi – non è più in aumento sia negli Usa che in Italia e anzi si è stabilizzata già da qualche anno”.